Come smettere di autosabotarsi “ingannando” il cervello

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Come smettere di autosabotarsi e diventare consapevole grazie a un potente alleato: il tuo cervello? Vediamolo insieme nelle prossime righe.

Nello scorso numero di “Heisenberg” abbiamo parlato approfonditamente di attenzione e memoria selettiva, e di come la nostra mente metta in piedi dei veri e propri “falsi ricordi” per confermare le nostre credenze profonde. 

Oggi vediamo un altro meccanismo simile che agisce nel presente e che si manifesta tramite i fenomeni della deformazione e dell’adattamento.

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Il cervello, un alleato quasi infallibile

Il cervello fa in modo di modellare le esperienze che vivi a ciò che pensi, dandoti l’illusione che siano reali. 

Come lo fa?

Uno dei meccanismi si chiama “Correttore automatico”, e proprio come il correttore automatico dei programmi di videoscrittura, corregge i tuoi pensieri mentre li pensi come correggerebbe delle parole mentre le digiti. 

Tutto questo è possibile perché il programma ha una serie lunghissima di istruzioni nelle quali cerca di far rientrare le novità che non conosce.

Il tuo cervello quindi cerca di correggere visioni, pensieri e interpretazioni, sulla base delle istruzioni del tuo programma mentale

Lo fa di default, senza che tu lo comandi. 

E sai perché? 

Uno dei motivi è perché il tuo cervello è costantemente indaffarato a svolgere numerosissime funzioni, dunque è settato per fare le cose, giustamente, nel minor tempo possibile. Gli bastano pochi dettagli per capire di cosa stiamo parlando. 

Tuttavia non è una macchina infallibile, e questo è un concetto essenziale per capire come smettere di autosabotarsi.

Inoltre noi non percepiamo stimoli sparsi e disordinati, ma li cogliamo organizzandoli in “forme”. 

Il tuo cervello vuole darti ragione

È questo l’insegnamento che risale alla scuola psicologica della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie ovvero “psicologia della forma”, della  “rappresentazione”) sviluppatasi in Germania all’inizio del Novecento. 

Uno dei principi della Gestalt è quello che viene chiamato “il principio di chiusura”: la mente risponde a modelli familiari anche se riceve un’informazione incompleta.

Basandosi quindi sulle esperienze passate, in pratica la mente ha la portentosa capacità di introdurre le informazioni mancanti quando una parte è incompleta.

Questo cosa ti deve far capire? 

Che ti basta solo un dettaglio, un segnale (che abbiamo visto essere assolutamente neutro), magari anche non completamente giusto, per fare in modo che il tuo cervello “completi” il quadro di ciò che percepisci o pensi.

Non solo, se alcune informazioni sono sbagliate, il tuo cervello le corregge.

Perché fa questo il cervello? 

Per far combaciare ciò che vedi con ciò che sai… per darti ragione! 

Quindi non “avercela” con lui… ma impara ad essere più intelligente di lui.

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Fenomeno dell’autoinganno: come smettere di autosabotarsi e diventare consapevole

Ora invece ti voglio parlare di uno dei meccanismi che possiamo definire più sofisticati e complessi. 

Non riguarda la sfera sensoriale ma solo quella psichica, eppure lo usiamo regolarmente anche se inconsciamente, ed è fra i più difficili da controllare. 

Si chiama “fenomeno dell’autoinganno”. 

Hai presente la storiella della volpe e dell’uva? 

L’incapacità di arrivare all’uva induce la volpe a elaborare la conclusione “l’uva è acerba”. Però la conclusione non supportata da dati reali… ma è frutto del fenomeno dell’autoinganno appunto.

È quello che capita spesso a ognuno di noi ogni qual volta giustifichiamo il mancato raggiungimento di un obiettivo o nostri comportamenti che, in realtà, sappiamo essere distruttivi. 

Se per qualche motivo trovi davanti ad alcune difficoltà, se i tuoi comportamenti non sono coerenti con le tue idee, se piuttosto che trovare soluzioni fuggi, ti troverai in uno stato emotivo non soddisfacente. In questo caso si parla di “dissonanza cognitiva”, ovvero il conflitto fra idee e comportamenti. 

Ma come smettere di autosabotarsi e finalmente diventare consapevole?

Prova a fare mente locale in completa onestà: quante volte hai cercato (spesso inconsciamente) delle “scuse” per giustificarti, oppure per rimuovere i sensi di colpa, o perché non hai raggiunto degli obiettivi?

Tutto questo fa parte del fenomeno dell’autoinganno e ti impedisce di procedere lucidamente come un treno nella direzione di quello che vuoi davvero. 

Senza sconti sì, ma anche senza intoppi!

Questo meccanismo è il più difficile da correggere perché arduo da riconoscere, visto che le giustificazioni che ti dai te le dici in buona fede, però quando inizi a diventare consapevole ti rendi conto anche di quando ti stai autoingannando… e hai l’occasione di smettere di farlo.

Nel prossimo articolo ti parlerò dell’impatto profondo delle tue parole e dei tuoi pensieri sulla realtà.

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