Per capire i processi inconsci voglio aprire questo articolo raccontandoti la curiosa storia di Elmer Wheeler, un commesso viaggiatore vissuto agli inizi del ‘900.
La trovo talmente esaustiva e chiarificatrice sui meccanismi del subconscio ai quali spesso rispondiamo senza saperlo, che ho voluto raccontarla anche tra le pagine di uno dei miei libri per spiegare con efficacia cosa vuol dire illudersi.
Elmer Wheeler e i meccanismi del subconscio
Elmer Wheeler era stato assunto da un’azienda in qualità di consulente alle vendite.
Dopo qualche tempo il Direttore gli chiese di prestare attenzione ad un caso veramente strano.
Il caso riguardava uno dei venditori di quell’azienda. L’uomo lavorava per loro da qualche anno, con ottimi risultati.
Il suo primo anno, l’obiettivo di vendita era stato di 5000 dollari. In quell’epoca, quella cifra era considerevole. Quell’anno, il venditore raggiunse il suo obiettivo.
Vista la sua bravura, dunque, l’azienda pensò di affidargli un’area più grande.
Alla fine di quel successivo anno, tuttavia, la cifra raggiunta ammontava ancora a 5000 dollari.
Il Direttore delle vendite pensò che si fosse trattata di sfortuna e non smise di credere in lui.
L’anno seguente l’azienda aumentò le provvigioni che dava per ogni vendita, dunque, a numero di vendite uguali, corrispondeva un guadagno maggiore.
Tuttavia, alla fine dell’anno, quel commesso viaggiatore aveva raggiunto ancora 5000 dollari.
In quel caso, “solo” 5000 dollari.
Dopo il primo anno in cui aveva ottenuto un risultato straordinario, l’azienda pensò che gli altri due anni si fosse “seduto”, senza impegnarsi abbastanza.
Dunque, l’anno successivo gli venne assegnata una delle zone peggiori.
Sai cosa accadde alla fine dell’anno? Forse puoi immaginarlo: l’uomo raggiunse ancora la cifra di 5000 dollari.
Sì, ancora 5000 dollari.
Capire davvero cosa vuol dire illudersi
Elmer Wheeler, come noi d’altronde, volle capire i processi inconsci del commesso.
Scoprì infatti che il problema non risiedeva nella zona che veniva affidata al commesso viaggiatore, bensì nella valutazione che egli faceva di se stesso.
L’uomo, per via dei meccanismi del subconscio che sono scaturiti durante la sua vita, si considerava un agente da 5000 dollari.
Quello era ciò che inconsciamente credeva, quelle erano le sue aspettative, quello era il suo risultato.
Senza esserne cosciente, quando gli veniva affidata una zona povera lavorava di più per ottenere quella cifra; mentre quando aveva per le mani una zona redditizia, trovava ogni sorta di giustificazione per rallentare il lavoro e non superare la somma che era convinto di valere.
Raggiunto il suo obiettivo, ovvero ciò che inconsciamente si aspettava da se stesso e dalla sua professione, si ammalava.
I meccanismi del subconscio sono tanto potenti che non poteva lavorare per il resto dell’anno, anche se i medici non riscontravano in lui alcun disturbo, ma guariva miracolosamente all’inizio del nuovo anno.
Ecco cosa vuol dire illudersi. Anche il Commesso viaggiatore era chiuso in un’illusione.
Proprio così: l’illusione di valere 5000 dollari.
Elmer Wheeler ha dovuto capire i processi inconsci del commesso viaggiatore e aiutarlo a risvegliarsi, per scoprire che non doveva mettere un limite al suo valore.
Ecco perché ti ho voluto raccontare questa storia, perché vorrei che tu provassi ad essere l’Elmer Wheeler di te stesso: riconosci in quale illusione stai vivendo, in cosa ti stai svalutando o limitando, e permettiti di risvegliarti.
Vedi, ci sono tantissimi tipi di illusioni diverse.
Le illusioni ottiche sono quelle che ingannano l’apparato visivo umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente; le illusioni percettive sono le interpretazioni errate di uno stimolo sensoriale, che portano spesso il cervello fuori strada e causano i falsi ricordi…
E poi ci sono le illusioni che ci portiamo dentro.
Le cose a cui crediamo senza metterle mai in discussione, senza se e senza ma.
Vengono da lontano quelle informazioni, e sono le più “pericolose” perché ci guidano e ci instradano verso una direzione ben precisa, spesso senza rendercene conto.
Cosa troverai in questo numero di “Heisenberg”
In questo numero di “Heisenberg” vedremo proprio come capire i processi inconsci per passare da uno stato di “illusione” a uno stato di “risveglio”, a cominciare dal Test del Cervello Quantico che ti aiuterà a fare il punto della tua situazione attuale e ti darà lo stimolo per i tuoi prossimi passi verso la direzione di chi vuoi essere.
Per proseguire poi con gli articoli dei miei Consulenti Strategici Moira Scoca e Claudio Calabrese, che rispettivamente ti parleranno di cosa vuol dire illudersi e di come il risveglio sia un atto di rinascita e di liberazione dalle catene che ti tengono prigioniero, per cominciare a vivere una vita più autentica; e di come l’arte possa essere un mezzo che, tramite l’illusione della forma, può portare invece al risveglio dell’anima.
Ti consiglio di leggere con attenzione anche la chiacchierata che ho fatto questo mese con Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva.
Con lui abbiamo parlato delle complessità del diventare adulti, e di come ognuno di noi è un seme che racchiude tutta la meraviglia della vita.
Questa intervista si può interpretare e può essere utile sia che si tratti dei figli che cresciamo o dei figli che siamo stati e di come siamo stati cresciuti.
Può essere un’ottima occasione per “seminare” per il futuro, ma anche per fare pace con il passato e accogliere la potenza e l’ineluttabilità di “ciò che è stato”. Perché solo così quel potere possiamo prenderlo nelle nostre mani per far crescere qualcosa di bello.
Voglio concludere questo editoriale chiedendoti una cosa, sì oggi voglio proprio chiedere io una cosa a te.
Agosto è spesso un mese in cui si rallenta, è il momento perfetto per esercitarti a capire i processi inconsci.
Molte persone sono in ferie, e a meno che non lavori in un luogo turistico, anche il lavoro rallenta molto in Agosto.
Ecco io voglio chiederti di provare a usare questo mese diciamo di “stacco”, per immergerti davvero nel viaggio dall’illusione al risveglio.
Anche se dovessi leggere questo articolo in una data diversa, prova a osservare il modo in cui passi il tempo che ti dedichi.
Cerca di accorgerti di quando quotidianamente stai credendo alla tua illusione, di tutte le volte in cui fai qualcosa per ripetizione o perché lo prendi per buono o perché “hai sempre fatto così”.
Resta sveglio, resta attento, resta presente.
Perché “staccare” non serve a nulla se continui a vivere nell’illusione.
Non avrai ricaricato la tua batteria se passerai il tuo tempo libero in preda dei meccanismi del subconscio e nella ripetizione e nei soliti schemi depotenzianti.
Prova attivamente a capire i processi inconsci che potrebbero governarti per interrompere quel meccanismo e per essere connesso con ciò che hai davvero davanti agli occhi e dentro al cuore.
Solo così potrai ripartire dopo la pausa estiva con la giusta energia e le batterie davvero ricaricate.
Ti chiedo solo questo.
Io lo farò.
Lo facciamo insieme?