Che legame esiste tra pensiero e azione? C’è una coerenza tra ciò che pensiamo e come agiamo nella realtà? Cosa significa il “pensiero crea” e come possiamo applicare questo concetto nella realtà quotidiana?
Essendo una persona molto pragmatica, ho sempre cercato un riscontro pratico, razionale e di applicazione immediata dei concetti che studiavo. Ed è successo anche quando ho iniziato ad analizzare la coerenza che c’era tra il mio pensiero e le azioni che facevo. Così ho cercato prima di tutto la definizione di coerenza, e quello che ho trovato mi è piaciuto molto: “la coerenza è l’intima connessione e l’interdipendenza tra le parti”.
Ciò che più mi piaceva di questa definizione era la sensazione di legame che trasmette, un legame profondo tra pensare e agire.
Molti anni fa, quando mi sono avvicinata al mondo della formazione, mi sono scontrata – e incontrata – spesso con questo concetto. Ricordo in particolare un episodio della mia vita.
Ero all’università, stavo preparando il mio primo esame. Dopo mesi di studio intenso, continuavo a sentire l’agitazione per quel momento così importante per me, e l’ansia per il risultato finale. E ogni giorno mi dicevo “non ce la farò mai”, “non andrà bene”, “è tutto difficile”, “la mia mente non riesce a ricordare tutti gli argomenti”. Mi sentivo sfiduciata, non mettevo attenzione in ciò che facevo, non cercavo aiuto per comprendere i concetti più complessi. Nonostante il mio impegno costante, tutto era faticoso, e io mi immaginavo già il giorno dell’esame, di fronte alla commissione, a fare scena muta.
Risultato? Sono stata promossa, ma il voto finale non è stato soddisfacente per me, soprattutto dopo quello sforzo immenso che avevo messo nello studio.
Il motivo di quello che in quel momento mi suonava come un “fallimento”, l’ho capito solo più tardi: la mia demotivazione, la mia paura, la mia insicurezza, la mia chiusura anche a livello fisiologico (spalle chiuse e testa bassa), ha recapitato il suo messaggio, forte e chiaro, alla commissione.
Quello che sto cercando di dirti è che, tra i miei pensieri e il mio atteggiamento il giorno dell’esame c’era coerenza, quindi il risultato è stato frutto di tutti questi elementi, niente di più niente di meno.
Creare la realtà vuol dire considerare l’atteggiamento che si assume in relazione a essa, vuol dire partire da pensieri che la mente elabora e traduce in gesti. Grazie a quell’episodio ho capito che il mio pensiero ha ripercussioni importanti sulla realtà che vivo ogni giorno.
Kant, filosofo tedesco del 1700, affermava che “la mente modella la realtà attraverso le forme che percepisce”. A partire da lui, nel corso degli anni tanti studiosi hanno analizzato ed elaborato questo concetto.
Negli anni più recenti, la fisica quantistica ci ha dimostrato come la realtà non è data per sempre ma è influenzata dall’osservatore, e diversi esperimenti hanno dimostrato forme di influenza a distanza fra menti o fra menti e materia.
Tutto ciò ha confermato il fatto che il pensiero influenza la realtà, che sono i tuoi pensieri a determinare le tue azioni e il tuo atteggiamento nella realtà di tutti i giorni.
Spesso però, le persone con cui mi capita di avere a che fare quotidianamente mi chiedono “Bice, questo vuol dire che se penso di acquistare un gratta e vinci sicuramente vincente, allora accadrà davvero?”, oppure “Se penso di acquistare una bellissima auto, domani potrò farlo?”. Sarebbe troppo bello per essere vero, e saremmo tutti milionari probabilmente!
La realtà è che non puoi fare miracoli, ma se i pensieri sono positivi, potenzianti, fiduciosi, puoi concentrarti sulla possibilità di cambiare, di cercare nuove opportunità, di provare e riprovare senza arrenderti, di “vincere” in qualsiasi campo della tua vita e raggiungere qualsiasi obiettivo.
Quello che conta quindi è la qualità dei tuoi pensieri.
È fondamentale concentrare l’attenzione sul tipo di pensieri che hai, già questo piccolo gesto da solo porterà a una graduale trasformazione dei tuoi atteggiamenti.
I pensieri sono sempre allineati con l’energia, le azioni e i comportamenti. La cosa apparentemente più complessa è il fatto di essere consapevole della qualità dei pensieri che elabori.
Allora prova a chiederti “qual è la qualità dei miei pensieri?”, “come cambia il mio atteggiamento e le mie azioni se cambia la qualità dei miei pensieri?”, “come mi sento?”.
Per farti capire cosa intendo per “qualità dei pensieri”, riprendo in mano l’esempio dell’esame universitario di cui ti ho parlato all’inizio. Anch’io, quando non riuscivo a spiegarmi il perché dei miei scarsi risultati, mi facevo mille domande, non riuscivo a comprendere come mai, nonostante l’impegno che mettevo, non ottenessi risultati.
Nei mesi successivi al primo esame, ho analizzato quei pensieri sbagliati che mi stavano impedendo di ottenere ciò che avrei meritato e ho iniziato a crederci un po’ di più, e a ripetermi nella testa “tu puoi farcela, hai tutte le abilità per raggiungere il tuo obiettivo”. Da allora ho iniziato a studiare con più entusiasmo, ho cercato tutte le possibili soluzioni per rendere più semplice il mio studio (riassunti, schemi del libro, aiuto di persone che avevano già superato quell’esame).
Questo mi ha portato a guardare al mio obiettivo con molta più fiducia, ma soprattutto a cambiare il mio atteggiamento nei confronti di quell’obiettivo.
Ho avuto momenti di sconforto, ma sono riuscita a migliorare la qualità dei miei pensieri, orientandoli verso il raggiungimento del mio risultato e la ricerca delle soluzioni più adatte.
Irene è mia nipote, ha 3 anni, e io ho imparato tante cose da lei, semplicemente osservandola. Mi è sempre piaciuto osservare come i bambini vivono la loro realtà, libera da schemi mentali e determinati a raggiungere i loro risultati. I suoi comportamenti sono sì frutto dell’osservazione di ciò che la circonda, ma soprattutto dei suoi pensieri.
Un giorno avevamo tanti pezzi di un puzzle davanti e, guardandoli tutti sparsi per terra, ho detto “Un puzzle per bimbi di 3 anni così difficile? Io mi arrendo!”. Lei, con quei riccioli biondi e i suoi occhioni grandi mi ha guardata e mi ha detto “No zia è sempre facile! Cerchiamo l’altro occhio del cagnolino e lo uniamo, poi cerchiamo l’altra metà del fiore e la uniamo”, ed è andata avanti così, grazie a vari tentativi univa tutti i pezzi. Era così semplice ma io ho visto soltanto la difficoltà.
È stato per me un bellissimo insegnamento. Irene non si è arresa e non ha mai pensato di non farcela, ha semplicemente cercato il modo di trovare la soluzione.
I suoi pensieri di fiducia, coerenti con le sue azioni l’hanno portata a raggiungere il risultato. Il mio pensiero di difficoltà e sfiducia, coerente con le mie azioni mi stava portando a mollare tutto.
La fisica quantistica afferma che l’energia genera la materia e quindi il pensiero è energia che genera la realtà. Questo vuol dire che i tuoi pensieri, che generano energia, sono capaci di condizionare e muovere il tuo sentire, il tuo stato d’animo e le azioni che sei disposto a compiere per raggiungere l’obiettivo.
Dal pensiero alla creazione della realtà, possiamo affermare che è importante che la qualità dei tuoi pensieri sia coerente con le azioni che metti in atto per andare in direzione del risultato.
Wayne Dyer, psicologo statunitense, afferma che “Ciò che pensiamo determina ciò che ci accade, quindi se vogliamo cambiare la nostra vita dobbiamo iniziare ad allargare la nostra mente”.
Cosa puoi fare ogni giorno per trovare la coerenza tra i tuoi pensieri e le azioni che fai?
Inizia a essere consapevole della qualità dei tuoi pensieri durante la giornata: nota ogni pensiero negativo o che ti porta lontano dal tuo risultato.
Quando i tuoi pensieri sono negativi, trasformali in qualcosa di diverso, in pensieri affermativi e positivi che ti portano nella direzione desiderata.
Poni la tua attenzione anche alle azioni che compi quando i tuoi pensieri sono positivi e alle opportunità che cogli nella realtà che ti circonda.
Alimenta sempre la tua mente di pensieri e abitudini felici e positive, solo così potrai lasciare che il meglio accada in qualunque istante e ambito della tua vita.
Puoi allenarti facendo queste semplici azioni ogni giorno.
“Che tu creda di farcela o non farcela avrai comunque ragione, perché tutto dipende da te”, Henry Ford.