Come funziona l’inconscio: Le programmazioni

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Se ti è capitato di chiederti come funziona l’inconscio, sappi che tutte le minime scelte e le azioni che compi ogni giorno derivano dalle informazioni che hai immagazzinato. Ma dove inizi tu e dove finiscono i tuoi programmi?

Sei hai mai visto il famosissimo film di Christopher Nolan Inception, sai che la trama riguarda un futuro immaginario in cui dei “ladri di sogni” riescono a entrare nella mente delle loro vittime per carpirne i segreti. E nel film viene fatta una domanda cruciale: “Riesci a ricordare il momento in cui comincia il tuo sogno”?

La risposta è no: nessuno ci riesce, perché avviene a un livello troppo profondo e quando cominciamo a ricordarlo è già cominciato.

La stessa identica cosa vale per tutte le informazioni depositate nella nostra mente, che formano il nostro grande programma mentale e che garantiscono il funzionamento del cervello.

Ma riesci a ricordare da dove vengono e come si sono assemblate le informazioni del tuo programma? Sicuramente no. Perché sono il risultato di un processo lungo, talmente ramificato da aver fatto sì che queste informazioni costituiscano le mura portanti della tua casa mentale, e tu ne sei l’abitante, non il costruttore. Comprenderlo è necessario per capire come funziona l’inconscio. 

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I programmi e il funzionamento del cervello

Come acquisiamo le informazioni necessarie a far funzionare il nostro programma? In due modi: tramite programmazione diretta e programmazione indiretta. 

Durante tutta la nostra vita accumuliamo informazioni che definirei “istruzioni su come fare le cose”. Le informazioni le acquisiamo da svariate fonti: dal nostro nucleo famigliare, dalla scuola, dalle letture ed esperienze, e da tutte quelle persone che per qualsiasi motivo hanno assunto un ruolo di riferimento, di guida.

Tutto questo è essenziale per integrarci nel mondo e svolgere svariate attività, ma nasconde un’insidia molto grande…

Crescendo hai acquisito idee, punti di vista, atteggiamenti che non sono proprio “tuoi” ma che, in qualche modo, ti sono stati passati da svariate fonti: dalla famiglia fino all’ambiente di riferimento.

Ma se poi questi schemi non li controlli più e li replichi senza rendertene conto, che succede? Succede che sei “condizionato” nella tua vita e rischi di vivere pensieri e scelte che qualcuno ha pensato o ha scelto al posto tuo. 

Come funziona l’inconscio?

Il fatto che tu possa fare moltissime attività “senza pensarci” è ovviamente un grande beneficio che ti permette di evolvere, di saper fare sempre più cose. 

Ma devi essere sempre consapevole che quando quel flusso sotterraneo di pensieri ti porta in direzioni che non vorresti, ti fa provare cose che ti fanno stare male, allora è il momento di andare a capirne l’origine e, nel modo giusto, riscriverla in positivo.

Non solo hai imparato tutte le cose che ti sono state insegnate “direttamente” (giuste o sbagliate che siano), ma c’è una grande parte del tuo programma mentale che tu hai appreso osservando gli altri nei “tempi morti”. Tutto questo porta alla costituzione di modelli usuali (di cui non sei consapevole ma che ti fanno sentire nel giusto). 

Qui entrano in gioco i neuroni specchio, i principali responsabili che regolano come funziona l’inconscio. Di cosa stiamo parlando? 

Si tratta sempre di pacchetti di informazioni, solo che sono molto più complessi, non riguardano solo un gruppo di neuroni che si attivano in situazioni simili e prevedibili, ma di schemi comportamentali, attitudini, modelli di interpretazione della realtà, idee, che agiscono in profondità dove il nostro radar cosciente non arriva. 

Queste istruzioni della programmazione indiretta influenzano grandissima parte della nostra vita, da come concepiamo la nostra salute e ci curiamo, al senso religioso e quello morale, dal modo in cui amiamo a quello in cui affrontiamo le sfide lavorative.

Tanto che potrei chiederti: sicuro che tutte le tue decisioni fondamentali le prendi davvero tu?

Quindi, tirando le somme: per sapere cosa fare abbiamo bisogno di informazioni. Mi piace sempre utilizzare l’analogia del computer perché ti aiuta tantissimo a capire come funziona l’inconscio.

Come qualsiasi computer (il cervello è quello più potente) per funzionare ha bisogno di programmi, di informazioni che gli dicano come comportarsi di fronte a determinati stimoli, così anche noi abbiamo bisogno delle nostre “istruzioni” per sapere come agire nelle miriadi di situazioni che ci troviamo ad affrontare ogni giorno, per tutta la vita.

Potresti chiederti adesso: “Come faccio a rompere i vecchi schemi mentali che mi porto dietro?

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Rompere i vecchi schemi mentali e diventare consapevole

Immagina come se un singolo neurone fosse una lettera dell’alfabeto: da sola, una lettera dell’alfabeto, serve a poco. Per avere un senso deve unirsi ad altre lettere, collaborare alla formazione di parole e poi di frasi più complesse e di senso compiuto. Secondo regole grammaticali che regolano tutte le variabili. 

Ma se un alfabeto medio di qualsiasi lingua è formato da qualche decina al massimo di lettere, il nostro “alfabeto neuronale” è composto da 100 miliardi di lettere.

La domanda chiave per capire come rompere i vecchi schemi mentali è: perché se tutti possediamo le stesse lettere dell’alfabeto (lo stesso numero di neuroni) alcuni riescono a malapena ad esprimersi mentre altri riescono a produrre cose grandiose… che si tratti di opere d’arte, imprese economiche, rivoluzioni sociali e culturali, oppure grandi idee per il bene del mondo?

La risposta è semplice: perché hanno imparato ad usare quell’alfabeto a loro vantaggio, nel loro specifico campo. 

Inizi a capire adesso il funzionamento del cervello?

Ti lascio con due domande fondamentali da farti durante il corso di questa giornata:

  1. Quanti dei tuoi pensieri, delle tue idee e opinioni sono veramente tue? Quante invece ti sono state, in qualche modo, prestate?
  1. Nelle tue attitudini, nelle cose che fai ogni giorno, nelle tue decisioni, quanto sei autonomo e quanto, invece, vieni condizionato in modo invisibile?

Ricorda che c’è sempre un modo diverso di vedere le cose!

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