Non sono una persona coerente. E lo dico in modo coerente.
Se ti sembra un gioco di parole hai ragione, l’ho scritto di proposito in questo modo.
Sono coerente con la mia vita, fatta di cambiamenti continui e di continue sfide.
Ma cosa significa sfidare se stessi? O meglio essere continuamente sfidati dalla vita stessa, e dove entra in gioco l’importanza della coerenza?
A queste domande si può provare a rispondere solo se si è andati profondamente dentro se stessi, senza paura, ovvero accettando di avere paura, ma proseguendo anche avendola al proprio fianco. Eh sì, perchè c’è una differenza importantissima fra paura e panico, ed è bene ricordarlo.
La paura è spesso sana e salvifica: ti mette in guardia, ti fa stare allerta, ti fa calcolare gli eventuali pericoli e prendere le dovute misure per procedere in sicurezza. Ti faccio un esempio: se sei al ventesimo piano di un edificio e ti sporgi senza calcolare il rischio dell’altezza, potresti cadere di sotto, con conseguenze irreparabili. La paura del vuoto o dell’altezza, ti fa calcolare il rischio e stare attento quel tanto che serve per non precipitare: guarderai ugualmente l’orizzonte davanti a te, ma in sicurezza.
Il panico invece non va bene: ti paralizza, ti impedisce di avanzare. Hai così paura che qualcosa sfugga al tuo controllo che non ti avvicini nemmeno alla finestra per guardare fuori: sei terrorizzato in modo irrazionale. Il panico si forma quando la tua mente, fuori controllo, inizia a produrre a raffica immagini su uno o più possibili scenari futuri, tutti negativi o terrorizzanti. E quindi ti blocchi. È il cervello più antico, quello rettiliano, che si attiva e ti fa paralizzare come accadeva agli animali quando sentivano di non avere più vie di fuga in una situazione di pericolo: paralisi totale.
Ma torniamo alla coerenza, dicevo che io sono incoerente ma coerente allo stesso tempo. Un’affermazione che sembra contraddittoria a una prima lettura, ma lascia che ti spieghi meglio.
Sono incoerente rispetto ai punti fissi, rispetto a tutto ciò che è cristallizzato, immobile, senza vita.
Sono coerente rispetto alla crescita, al continuo cambiamento, all’evoluzione dell’interno universo che si muove intorno e dentro di noi.
Ognuno di noi è un universo in espansione.
Ognuno di noi a volte si è trovato a resistere a questa crescita continua. Ci siamo aggrappati disperatamente a quelli che erano i nostri punti fissi. Non volevamo lasciarli andare: la scelta era fra il conosciuto e l’ignoto.
E l’ignoto si sa, per il nostro cervello più antico è uguale a pericolo.
Ma per fortuna noi siamo dotati di più livelli mentali. E, se è vero che il cervello rettiliano è resistente al cambiamento, è anche vero che per gli altri livelli della nostra mente, la spinta in avanti è un’attrattiva affascinante.
E allora che fare? La risposta è imparare ad allineare i nostri cervelli, i nostri livelli: mentale, energetico ed emozionale.
La vera coerenza sta lì.
Quando questi ingranaggi sono ben oliati e girano in modo armonico e coerente, tutto il nostro essere può avanzare e diventare coerente con ciò che sta “fuori”, restando straordinariamente coerente all’interno di sé.
E ti assicuro che è pura magia quando questo accade.
Sono quei momenti, quei giorni, quei periodi in cui ti sembra che tutto accada con estrema facilità. In cui al tuo passaggio gli eventi si allineano per facilitare il tuo incedere.
Ti è mai capitato? Se hai provato la sensazione di vera coerenza, sai che non la potrai mai dimenticare. E che tenderai a cercare di ricrearla ogni volta che ti sarà possibile.
Ad esempio una delle situazioni in cui personalmente sperimento momenti di alta coerenza è quando mi ritrovo a scrivere, come in questo momento. Oppure quando sono sul palco di un evento Live, e l’energia di tutti noi che siamo insieme nella sala diventa una cosa sola e ci permette di vedere letteralmente qualcosa che prima da soli non riuscivamo a percepire con tanta chiarezza.
Ma accade anche quando sono con i miei figli e quando il nostro amore si manifesta avvolgendoci dolcemente: ecco lì sono coerente. Coerente con l’esistenza, con il mio cuore, con la mia volontà.