Io dico grazie

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Ed è di nuovo Natale, come ogni anno sembra che questo momento non arrivi mai o che arrivi sempre troppo presto. 

Ci hai mai fatto caso? 

Da bambino mi sembrava sempre che ci volesse troppo tempo perché quel giorno arrivasse. La mattina mi svegliavo e correvo a vedere se anche quella volta erano arrivati i regali. E quando li trovavo la mia gioia era enorme.

Quando sono diventato adulto e dopo la nascita dei miei figli, ho potuto rivivere quelle emozioni attraverso di loro.

Tutte quelle emozioni più una, importantissima: guardandoli felici, oltre che immensamente felice ero anche immensamente grato.

Essere grati è una delle sensazioni più belle e importanti che possiamo imparare a provare. Dico “imparare” perché non sempre è facile riuscire a essere grati. Personalmente all’inizio facevo fatica a cogliere tutta la potenza energetica che questo stato, la gratitudine, è in grado di regalare a chi la prova.

Da piccoli impariamo a dire “grazie”, ma è qualcosa di meccanico. Ci insegnano: “Dì grazie alla signora”, “Rispondi grazie quando ti danno qualcosa”… ma sono programmazioni linguistiche che non hanno una reale emozione collegata, e così impariamo che grazie è una parola un po’ di circostanza, come dire “buongiorno o buonasera”, insomma.

Impariamo quindi che dire grazie è una “reazione” a qualcosa di bello che ci accade. Non diciamo grazie così, senza un motivo apparente. 

Ma quello che ho scoperto sulla mia pelle ha completamente cambiato il mio approccio alla vita e a questa straordinaria parola: “gratitudine”.

C’è una cosa che accomuna tutte le persone del mondo. 

Non importa dove sei nato, non importa chi sono i tuoi genitori, non importa in cosa credi e in cosa non credi. Tutte le persone del mondo vogliono davvero e profondamente un’unica cosa: essere felici.

Prova a pensarci: qualunque obiettivo tu possa avere nella vita, se lo approfondisci, puoi vedere come il nocciolo ultimo della questione sia “essere felice”.

E non c’è niente di male, anzi. 

Ma… perché sembra cosa difficile essere felici?

Non si può essere felici sempre, giusto? È questo quello che ti hanno insegnato: la vita è fatta di momenti di felicità e di momenti più tristi, così ti è stato sempre detto.

Ma questo non deve essere vero per forza, non credi?

Per la maggior parte delle persone purtroppo è così, ma esistono anche esseri umani che hanno raggiunto un livello di consapevolezza più alto, ed è a quelle persone che dobbiamo ispirarci. 

Vuoi essere felice? Allora devi sapere che esiste una profonda connessione tra felicità e gratitudine.

La gente comunemente pensa: quando sei felice, allora sei grato. Ovvero, la gratitudine è una conseguenza della felicità…

Ma in realtà è l’esatto opposto: quando sei grato, solo allora sei davvero felice. La felicità è una conseguenza della gratitudine.

Te ne puoi accorgere facilmente: ci sono persone che hanno tutto ciò che serve per essere grati, ma non sono felici.

Invece ci sono persone che hanno migliaia di problemi e difficoltà… eppure sono felici. Questo è perché sono grate a prescindere dalle condizioni esterne.

Attenzione perché stiamo mettendo in discussione il concetto stesso che credevi di conoscere e che credevi descrivesse la gratitudine: quindi ora voglio spiegarti cosa si intende davvero per gratitudine e come funziona.

L’esperienza della gratitudine che la gente normalmente prova è legata al valore.

Siamo grati per qualcosa di valore che ci viene dato. E non si tratta necessariamente di valore economico: anche un’emozione può avere valore per noi… per quanto più “nobile” di un oggetto, è pur sempre qualcosa che ci viene dato.

Dunque, per essere grati dobbiamo ricevere qualcosa che per noi ha valore, e deve essere un vero regalo: non dobbiamo aver faticato per ottenerlo, altrimenti non riteniamo di dover essere grati perché ce lo siamo guadagnato.

Così la gratitudine affiora solitamente nel nostro cuore. Ma questa è un’esperienza passeggera. È un sentimento che nasce, e dopo un po’ di tempo muore.

Se vogliamo essere felici davvero, non possiamo limitarci ad avere esperienze di gratitudine in seguito a un regalo di valore, perché così facendo anche la felicità è passeggera: arriva, dura qualche tempo e poi svanisce.

Quello che dobbiamo imparare a fare, per essere davvero felici, è vivere nella gratitudine.

Come? Diventando consapevoli che ogni momento che viviamo, è un momento che ci viene dato, è un “regalo”.

Ogni momento che vivi ha valore. 

Questa è la grande verità che la nostra società ha imparato a dare per scontata. Il valore di ogni momento che vivi è l’unico dono che devi riscoprire per vivere nella gratitudine, e quindi provare la felicità più assoluta… che non ti potrà mai essere tolta.

Se non avessimo il momento presente, non avremmo alcuna opportunità di fare alcuna cosa. Ciò di cui devi essere davvero grato sono le infinite possibilità racchiuse nel momento presente. 

Questo è il vero regalo dell’esistenza.

Non essere grato per ciò che ti viene dato dall’esterno. 

Tutto ciò per cui devi essere grato è già tuo e nessuno te lo può togliere: è il momento presente.

E voglio essere molto chiaro, non parlo della vita in generale, perché allora la tua parte razionale potrebbe obiettare: “Ma un giorno morirò, quindi la vita mi può essere tolta!”.

Ecco perché non parlo della vita in generale ma parlo del momento presente: il momento presente non ti può essere tolto, nemmeno dalla morte.

Qui e ora, tu sei immortale.

Ogni secondo che passi perso nel passato o nel futuro, è come morire: significa uccidere la tua vita rinnegando l’unico spazio in cui può essere vissuta.

Al contrario, ogni secondo che passi nel momento presente è eterno. Nel momento presente puoi vivere per sempre.

Ecco di cosa devi essere grato. 

Ecco dove si trova la felicità.

Quando mi sveglio la mattina, sento il profumo del caffè appena fatto.

Mi fermo qualche istante: resto in ascolto del rumore che fanno gli uccellini appollaiati sull’albero fuori dalla finestra.

Quando mi metto a tavola, percepisco sotto i miei polpastrelli la sensazione fresca della tazza, e poi il calore della bevanda che scende nel mio stomaco.

Potrei andare avanti e parlarti di un’intera giornata di felicità e gratitudine.

Non sono grato e felice perché sento il profumo del caffè e il canto degli uccellini. Sento il profumo del caffè e il canto degli uccellini perché sono grato e felice.

Perché sono qui, presente, ora.

E questo fa tutta la differenza del mondo.

Inoltre, questo mese per quanto riguarda Heisenberg ho molto per cui essere grato e felice, a cominciare da una super intervista speciale.

Sono entusiasta di dirti che il mio team ed io siamo riusciti a entrare in contatto e intervistare uno dei più grandi Maestri spirituali del nostro tempo di rilevanza internazionale: Sadhguru!

Sono quasi certo che lo conosci già, e quindi sei emozionato quanto me e non vedi l’ora di leggere la sua intervista speciale (gli abbiamo dedicato 16 pagine, il doppio di una normale intervista!).

Ma, se per caso non lo conosci ancora oppure lo hai sentito solo nominare, non preoccuparti: ho preparato un’introduzione dove ti racconto la sua biografia e la sua storia, per permetterti di goderti al massimo la lettura della nostra “chiacchierata”… anche se in questo caso “chiacchierata” mi sembra riduttivo, si è trattato di uno scambio a un altissimo livello vibrazionale.

E visto che siamo letteralmente in tema di gratitudine, permettimi di ringraziare enormemente ogni singola persona che contribuisce a rendere Heisenberg un viaggio eccezionale: a cominciare dalla Redazione, che quotidianamente supervisiona ogni singolo passo della vita della rivista e ogni singola parola che viene pubblicata… e che da poco ha inaugurato una rubrica interamente a sua cura; i miei Consulenti Strategici e i miei Master Deva, che trovano sempre centinaia di sfumature per esplorare i temi che scegliamo di trattare… davvero complimenti per la vostra disponibilità e creatività; le Persone che Possono che si raccontano senza filtri donandoci le loro storie e i loro cuori; e poi ovviamente tutti gli altri contributor che con i loro articoli preziosi rendono Heisenberg un universo ancora più eterogeneo e ricco.

Come ogni mese, ricorda di iniziare con lo svolgimento del Test del Cervello Quantico: è uno strumento importantissimo che ti dà la misura del punto in cui ti trovi in questo momento e ti indica su quali aspetti concentrarti maggiormente durante la lettura del numero. Rispondi sempre onestamente ascoltando cuore e pancia: non ci sono risposte “giuste” e risposte “sbagliate”, c’è solo la verità che fotografa il punto a cui sei arrivato nel tuo percorso.

E ora, non mi resta che augurarti buon viaggio e buona lettura!

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