Impara a evitare il conflitto nella relazione capendo come funziona l’Ego

Evitare il conflitto nella relazione - relazioni - blog rivista heisenberg

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È davvero possibile evitare il conflitto nella relazione? A volte pare proprio di no, ma c’è una ragione per cui ciò accade e possiamo disattivare questo meccanismo distruttivo semplicemente sapendo come nasce il conflitto e perché…

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Come nasce il conflitto in una relazione?

Chiedersi come nasce il conflitto quando si tratta di relazioni è come parlare del pane quando si pensa al burro e alla marmellata: l’associazione è immediata.

Qualunque tipo di relazione, sia essa romantica o famigliare o lavorativa, sembra non esistere senza una dose più o meno elevata di conflittualità, oggigiorno sembra davvero impossibile evitare il conflitto nella relazione. 

E più la relazione ci tocca, più riesce a muoverci nel profondo, più la nostra reazione sembra essere forte in caso di contrasti.

Partendo da questa riflessione, proviamo quindi ad andare a capire insieme come nasce il conflitto verso le persone che ci sono maggiormente vicine. E soprattutto “chi è” che reagisce al posto nostro in quei frangenti?

Sono argomenti frequenti, si sente parlare di conflitto continuamente, ma permettetemi di dire che raramente, molto raramente, li vedo trattati con la dovuta profondità e consapevolezza. 

Più che altro servono a riempire le pagine social con titoli come “conflitto generazionale” quando si parla del rapporto genitori-figli; “conflitto famigliare” quando si tenta di affrontare il tema dei divorzi e delle separazioni; “conflitto politico” quando appunto le polarizzazioni si manifestano in campo ideologico o amministrativo dei vari governi in carica.

Ma quindi, come si fa ad evitare il conflitto nella relazione? Te lo spiego subito. 

Per poter discutere approfonditamente su come nasce il conflitto, partiamo col dire che ognuna di queste situazioni è di fatto una relazione, o meglio un relazionarsi.

Perché ci tengo a fare questa specifica sulle parole “relazione” e “relazionarsi”? La risposta è semplice quanto importante rispetto al far crescere una delle consapevolezze primarie:

c’è solo questo momento presente. 

Non possiamo ipotecare i momenti futuri. 

Non ne abbiamo alcun tipo di controllo e quindi in quest’ottica la “relazione” non esiste perché è qualcosa di statico, di predefinito, ha una data di inizio e inevitabilmente una di fine. 

Ma la relazione è invece composta da tanti momenti presenti nei quali ci relazioniamo, per cui il termine “relazionarsi” è decisamente più appropriato del termine “relazione”, dal mio punto di osservazione.

Chiarito questo possiamo facilmente passare all’argomento principale di questo articolo, cioè, spiegare come evitare il conflitto nella relazione.

Premetto dicendo che una quantità impressionante di questi “piccoli presenti” la riempiamo dando energia al conflitto.

Siamo capaci di essere conflittuali con quasi qualunque cosa: dalle condizioni metereologiche quando magari piove ma noi volevamo che ci fosse il sole, al troppo caldo o al troppo freddo; alle scelte personali del nostro partner, a quelle dei nostri colleghi d’ufficio; per non parlare del conflitto con i nostri figli o con i nostri genitori. 

Leggenda narra di alcuni che riescono a litigare persino con gli elettrodomestici, o con il televisore o addirittura con il telefono, quando questi non fanno esattamento quello che ci aspettiamo che facciano!

Taluni discutono con i propri cari anche se sono morti. Quasi tutti poi con gli ex fidanzati o mariti o mogli. Sui social non ne parliamo, alzi la mano chi non si è mai sentito ingaggiato da una frase letta su facebook o da un commento un po’ aggressivo!

Lo abbiamo ben visto durante la pandemia: la guerra fra i sostenitori del vaccino e chi invece pensava che fosse inutile se non dannoso, ha fatto più vittime del covid stesso da un punto di vista emozionale!

Stando a questi esempi sembrerebbe davvero impossibile evitare il conflitto nella relazione… vero?

In poche parole possiamo affermare che tendiamo a “polarizzare” e cioè ad essere convintamente arroccati sulle nostre idee, tanto da essere disposti a entrare in guerra con l’altro, costi quel che costi.

Dimentichiamoci di evitare il conflitto nella relazione, noi con questo conflitto di andiamo a nozze in ogni momento nella nostra vita!

Vi ricorda qualcosa? 

A me sì, e non vado lontano, basta guardare a poche migliaia di chilometri da noi con la guerra in Ucraina. 

Tutti i contendenti hanno le loro ragioni. Tutti sono convinti di essere nel giusto e nessuno è disposto a cedere, a mettere in discussione le proprie posizioni. E così il conflitto procede a oltranza, lasciando sul terreno solo morte e distruzione.

Questo non è dissimile da quanto facciamo nel nostro piccolo quando litighiamo con le persone a cui siamo vicini. 

Quando ci sentiamo così tanto nel “giusto” da non voler mollare, da essere così identificati con quel dolore che ci infligge il comportamento dell’altra persone che ci sentiamo negati al punto di sentire che non possiamo mollare o peggio “dargli ragione” perché sarebbe come scomparire.

Anzi a volte la rabbia è così grande che nemmeno ragioniamo così lucidamente, semplicemente stiamo male, così male da non poterci fermare.

E quando poi in qualche modo quell’onda passa, continuiamo a sentirci male per alcuni giorni, come se avessimo ingurgitato un veleno e avessimo bisogno di un po’ di tempo per smaltirlo.

Ed è proprio così: continuare a dare energia al conflitto consuma le nostre energie e ci lascia svuotati, tristi e infelici.

Eppure, anche sapendolo, sembra proprio che non riusciamo a fermarci. 

Sentiamo dentro di noi una forza che prorompe, alcuni la definiscono bruciante come un fuoco, altri come un pugno allo stomaco, ma comunque la si voglia definire, quella è la spinta a reagire a qualcosa che ci ha toccato in un posto dolente.

E più il dolore che sentiamo è forte e acuto, più la nostra reazione è veloce e micidiale.

È tutto lì. 

Davvero, è proprio tutto lì. 

Capire come funziona l’ego per vivere la relazione consapevolmente

Se riuscite a restare fermi in quel momento, in quell’esatto istante in cui la freccia di quel dolore vi colpisce e penetra in quel punto così sensibile, non sarete preda della reazione e quindi non innescherete alcun conflitto.

Per fare questo è utile avere degli strumenti, avere la spiegazione di cosa accade dentro di voi perché in questo modo, diventando consapevoli del processo, possiamo innanzitutto vederlo e poi disattivarlo.

Premessa: ciò che davvero siete non può essere toccato, questo è un concetto chiave per capire come evitare il conflitto nella relazione. 

Questo dovrebbe diventare un mantra: “Ciò che davvero sono non può essere toccato o ferito o negato. Ciò che davvero sono non può invecchiare o perdersi o essere annullato. 

Il mio vero sé è immutabile per sua stessa natura e posso sempre tornare a me per ritrovare la mia pace originale”.

Se invece di leggere questo mantra con la mente, vi prendete qualche istante per realizzarlo in uno spazio più profondo, sentirete quanto queste parole risuonino dentro di voi e vengano riconosciute dal vostro vero sé.

Partendo da questo presupposto allora ci chiediamo “chi” viene toccato, “chi” è messo in pericolo dall’attacco dell’altro, “chi” si sente di scomparire se non afferma la propria ragione, la propria presenza rispetto all’altro? 

Ed infine “chi” si percepisce distinto e diverso e non affine a chi gli sta di fronte e lo sta tanto stimolando a reagire? “Chi” crede che ci siano un aver ragione e un aver torto?

Di nuovo e sempre l’Ego o, come lo chiama Eckhart Tolle, il Corpo di Dolore. 

Capire come funziona l’Ego è il passo fondamentale per vivere una relazione, ma anche una vita, davvero equilibrata e consapevole. 

Quell’entità che si ciba di negatività, che prospera nella divisione, che si culla nel fuggire sempre il momento presente per trasportarci immancabilmente nel passato o nel futuro.

E dove risiede questo Ego, dove abita il corpo di dolore? Nella mente.

La mente, meraviglioso strumento funzionale che diviene tragicamente disfunzionale quando utilizzata per lo scopo sbagliato: quello di trovare armonia e incontro. 

Continuiamo ad investire la mente del ruolo di “master”, il maestro, al posto di ciò per cui è nata, e cioè essere il nostro “servant”, il nostro servitore, preposto a tenerci vivi in mezzo alle continue insidie del mondo materiale (attraversare una strada trafficata, stare lontani dal fuoco, scegliere di coprirci se fa freddo, cosa mangiare, cosa bere, etc etc).

L’Ego ha come superpotere la capacità di identificarsi con qualunque cosa, anche l’ultima fetta di prosciutto rimasta in frigorifero.

È capace di farci sentire negati dall’altra persona perché… “si è mangiato tutto il prosciutto senza pensare a noi che avevamo fame e quindi è un egoista perché se ci amasse veramente non lo mangerebbe tutto il prosciutto ma anzi, ce lo offrirebbe togliendosi il pane di bocca, perché noi invece facciamo tutto per lui, ci sacrifichiamo e lui invece ingrato, senza cuore e anche falso perché anche l’altro ieri mentre noi stavamo pulendo casa se ne è stato 3 ore sul divano a guardare il gran premio e bla bla bla bla bla bla bla bla”!

Potrei continuare in eterno a riportarvi su carta l’ininterrotto verbale che la nostra mente è in grado di riprodurre in una relazione partendo da una fetta di prosciutto nel frigo.

L’identificazione con un’idea, con un oggetto, con un comportamento, è alla base del conflitto all’interno di una qualunque relazione.

Praticamente l’Ego ha solo l’imbarazzo della scelta ogni volta che ha bisogno di convogliare le nostre energie in una litigata al fine di prosperare e ingigantirsi.

L’Ego crede davvero che se non reagisce ad un attacco verrà ucciso.

L’Ego crede davvero che quella fetta di prosciutto rappresenti l’amore che una persona ha per voi. 

Ed è per questo che è micidiale. 

Ed è per questo che il vostro primo compito deve essere rompere questa identificazione e tornare al vostro vero sé, facendo sempre più esperienza del fatto che chi davvero siete non può essere toccato.

Inizi a vedere i meccanismi che mette in atto corpo di dolore e a capire come funziona l’Ego?

Tutto il resto sono parole inutili sulla rabbia e sul conflitto, su chi ha ragione e chi ha torto.

Sui mezzi e mezzucci da “attivare” quando nella relazione il vostro partner si comporta così o colà e vi fa tanto innervosire. 

Vi dico una cosa: state alla larga dalle strategie, e state alla larga da tutte le soluzioni partorite dalla mente per “far funzionare” le cose, ecco come evitare il conflitto nella relazione.

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Cosa devi capire per evitare il conflitto nella relazione

Per evitare il conflitto nella relazione, realizza che non c’è nulla che deve funzionare o che dovete far funzionare. 

Anzi, tipicamente le cose funzionano meno se la vostra mente si mette di mezzo a rovinarle.

La relazione inizia a disintegrarsi proprio quando si abbassa l’energia emozionale ed entrambe le menti cominciano a ragionare, ecco come funziona l’ego.

A quel punto ognuno dei due si polarizza su qualcosa, e se all’inizio si è disposti a un “amorevole compromesso”, già dopo qualche tempo i compromessi reciproci iniziano a pesare e diventano “rinunce” e a quel punto si manifestano le prime aspettative deluse da ambo le parti e lo stare insieme più per promessa fatta in un passato felice che per vera e propria scelta rinnovata nel momento presente.

Et voilà, un esempio da manuale su come nasce il conflitto.

Lo avete già provato, a un certo punto accade una cosa alle coppie: alcuni restano insieme in silenzio, più per inerzia o per educazione o per cultura o anche, perché no, per comodità o pigrizia. 

Altri si lasciano dopo aver percorso un periodo conflittuale. In entrambi i casi si tratta di conflitto e l’amore non è più un’opzione praticabile.

Se notate io non vi do mai consigli su come “far funzionare” una coppia. 

Lungi da me. 

Sarei una parolaia e oltretutto vi prenderei in giro. 

Non si può far funzionare una coppia perché, che vi piaccia o no, voi non siete una coppia ma siete un individuo. 

Ignorare questo principio è sarebbe come ignorare tutto quello che vi ho detto su come nasce il conflitto.

Solo dal prestare amore e cura ed evoluzione a voi come individuo, potrete relazionarvi e creare una connessione con altri esseri come voi e da quel punto di individualità consapevole scegliere di percorrere un pezzo di strada in buona compagnia.

Quanto sarà lunga quella strada non è dato saperlo né a me né a voi. 

Potrebbe essere una breve passeggiata o un viaggio per tutta la vita, ma questo lo scoprirete solo alla fine della vostra vita, guardandovi indietro e scoprendo che insieme avete fatto tanta strada e comprendendo finalmente che eravate in amore.

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