Come amare te stesso per capire (davvero) cos’è l’amore

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Spesso è difficile comprendere come amare te stesso perché nessuno ti ha davvero insegnato come farlo. Partiamo insieme allora da un altro punto: cos’è l’amore (per davvero)?

Luce e buio, amore e solitudine.

Come mai passiamo così tanto tempo aspettando che qualcuno ci “accenda”? Quando dipendiamo dall’esterno per entrare in connessione con l’amore ci stiamo davvero mettendo nei guai? 

Parlare o scrivere d’amore è qualcosa di oggettivamente molto poco semplice.

Per prima cosa si rischia di essere ripetitivi: sull’amore è già stato più o meno detto tutto, in tutte le salse e in tutte le forme.

Poi, in seconda battuta esiste sempre la possibilità di scadere nel sentimentalismo, che è l’aspetto più finto e vuoto del sentimento vero e proprio, quello che trovi sotto forma di frasi fatte sui social, per intenderci. 

Oppure al contrario si cerca di definire l’amore dal punto di vista psicologico, analitico, come se fosse possibile spiegare con la mente la vera essenza dell’amore. I più furbi tendono a dire che “l’amore è indefinibile” cavandosela in questo modo un po’ romantico. 

I personaggi pubblici lo usano per manipolare e trovare consensi, gli amanti per stringere patti e relazioni che sulla carta devono durare “per sempre” ma che poi si scontrano con una  realtà ben diversa.

Ma allora, che cos’è questo amore? 

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Cos’è l’amore per te stesso e come trovarlo

Il mio secondo articolo pubblicato su “Heisenberg” si intitolava proprio “Che cos’è l’amore?”. Chi di voi legge “Heisenberg” dall’inizio magari se lo ricorda, oppure può andare a rileggerlo se ne ha voglia. 

Se invece stai leggendo il Blog di Rivista Heisenberg, lo trovi sotto il titolo “Che cos’è l’amore? (La risposta ti sorprenderà…)”

Lo dico perché in quell’articolo ci sono due o tre punti chiave per dare una risposta alla domanda “Che cos’è l’amore?”.

Partiamo da un presupposto: siamo abituati a chiamare amore tutta una serie di emozioni e di comportamenti che con l’amore non hanno davvero nulla a che fare

Forse possiamo dire che questi comportamenti riguardano la ricerca dell’amore, che però è tutta un’altra storia.

La ricerca dell’amore è come la ricerca del Sacro Graal, qualcosa che mitizzi e del quale ti sei convinto che quando lo troverai, alla fine di un’estenuante ricerca, tutti i tuoi problemi svaniranno perché finalmente non sarai più sola/o e potrai condividere la vita con un’altra persona che dividerà con te gioie e dolori.

Sì certo, come no. O meglio, a volte accade, ma non certamente con queste premesse.

In linguaggio tecnico infatti questo viene chiamato il “pensiero magico” e cioè qualcosa in cui crediamo o speriamo si realizzi, che di fatto non è dedotto da alcun ragionamento logico e non ci dà alcuna certezza che ciò in cui speriamo tanto possa davvero accadere.

Tralasciando quelle culture fortemente religiose in cui non esiste alcuna libertà di azione o di pensiero al riguardo, in cui l’unione amorosa è concepita come possibile solo fra individui di sesso opposto e regolata da tradizioni e leggi che limitano totalmente la possibilità di scegliere chi amare, concentriamoci solo sul mondo occidentale e liberale in cui viviamo: i modi in cui si cerca amore più o meno disperatamente sono innumerevoli.

C’è chi si incontra casualmente fra amici; chi si cerca sulle varie app di incontri; chi è disponibile solo a fare sesso; chi invece non lo fa se prima non si è sposato; chi non sa assolutamente come fare e resta spesso solo; chi cambia partner come ci si cambia d’abito; chi è sempre lasciato e chi lascia sempre sentendosi in colpa; chi è sempre l’amante; chi tradisce serialmente; chi è sempre quello tradito e sofferente. 

E così via, in una variopinta e variegata fotografia di chi siamo noi oggi quando cerchiamo di amare e di essere amati.

Ma se ci fai caso, ti puoi rendere conto che fra tutte queste ricerche d’amore ne manca solamente una, la più importante: quella di chi l’amore lo cerca dentro di sé.

Ed è proprio per parlarti di come amare te stesso che ho scritto questo articolo.

Parti da te per imparare come amare te stesso

Come mai sembra così difficile amarsi? 

Come mai piuttosto che occuparci di dare amore a noi stessi siamo capaci di creare amorazzi e infatuazioni varie per le persone più improbabili che ci troviamo a incontrare? Persone che a loro volta, tanto quanto noi, si sono dimenticate più o meno involontariamente, che l’unico amore di cui davvero avrebbero bisogno è quello per loro stesse.

Perché vedi, capire come amare te stesso è davvero l’ingrediente magico di tutta la tua esistenza, l’abracadabra di cui non dovresti privarti.

Iniziamo con il tentare di definirlo. Prima di tutto ci tengo a darti la mia personale visione riguardo all’amore e cioè che l’amore è prima di tutto uno spazio. Uno spazio sempre a nostra disposizione che è immutabile e costantemente accessibile. 

È lo spazio perfetto in cui nasciamo, quello in cui siamo accolti in questo mondo.

Nel corso degli anni non smettiamo di amare ma, più semplicemente, per una serie di ragioni, usciamo dallo spazio di amore, ci allontaniamo e in quell’allontanamento perdiamo la connessione con l’amore stesso, passando il resto della vita a cercarlo all’esterno di noi, come se dovessimo trovare chi ce l’ha sottratto per farcelo ridare. 

Ma non è così. Nessuno può rubarci quello spazio, possiamo rientrarci sempre, e possiamo farlo anche da soli.

Ci siamo abituati al fatto che possiamo fare esperienza dell’amore solo attraverso un’altra persona, solo se qualcuno ci abbraccia o ci bacia o ci parla in un certo modo. E questo accade perché quella era la tua esperienza da bambino, in una fase in cui probabilmente nessuno ti aveva ancora insegnato come amare te stesso.

Molto raramente siamo stati così fortunati da avere dei genitori in grado di alimentare il nostro equilibrio interno e il nostro amor proprio tanto da renderci emozionalmente indipendenti. Anzi, più che altro abbiamo assorbito le loro paure e le loro insicurezze, a livelli così inconsci che a volte una vita intera non basta per diventarne consapevoli.

Ed ecco perché le persone si sentono così male quando sono da sole, tanto da arrivare a stare insieme a chi le rende infelici piuttosto che sole. Un po’ come accadeva con i propri genitori.

Da dove arriva il vero amore?

La scelta sembra essere: meglio infelici che soli. E in questa scelta ci si ritrova alla fine a essere sia soli che infelici.

C’è una cosa che però è importante apprendere, e cioè che il sentirsi soli è possibile solo quando ci si disconnette da tutto ciò che ci circonda a livello sottile, e questo accade quando si esce dallo spazio di amore che è dentro di sé. Per questa ragione è molto frequente sentirsi soli anche quando si è in una relazione.

È davvero impossibile sentirsi soli se si è connessi con lo spazio d’amore dentro di noi. 

Avete presente quando incontriamo qualcuno che ci piace molto e ci sentiamo in quello stato che si definisce come “avere una cotta” per qualcuno? Ebbene in quei momenti siamo come una fonte inesauribile di gioia, siamo in connessione con tutto ciò che ci circonda. 

Andiamo in giro sorridenti e comunichiamo con tutti, tanto che accadono eventi sincronici, coincidenze favorevoli inaspettate che rendono le nostre giornate speciali!

Ebbene, davvero credete che quello stato di gioia e di amore ci arrivi dall’esterno? Che sia l’altra persona a renderlo possibile?

Provo a spiegarlo in modo chiaro, usando una metafora: è come se ognuno di noi fosse una stanza buia con una lampadina spenta che si accende solo quando qualcuno arriva dall’esterno e entrando nella stanza preme l’interruttore e la stanza (cioè noi) si illumina.

Certo, la persona ha premuto l’interruttore, ma la lampadina c’era già, e anche l’energia elettrica necessaria per accenderla era già presente, e anche la stanza con tutto l’arredamento. Come spesso Italo ci ricorda nei suoi libri: c’era già tutto: mancava solo premere l’interruttore!

E ora, provate a immaginare di trovare il modo di accendere da soli la vostra lampadina, di illuminarvi anche quando nessuno entra nella vostra stanza buia. Pensate a che sollievo non dover più dipendere dal fatto che qualcuno abbia voglia di premere il vostro interruttore affinché voi vi illuminiate! 

Come sarebbe bello? Quanto sareste liberi e luminosi? Quanta luce potreste irradiare verso voi stessi e verso gli altri? 

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Trovare l’amore per se stessi per amare davvero anche gli altri

Ci sono molteplici modi di trovare l’amore per se stessi e tutti hanno a che fare con qualche forma di connessione e nessuno necessariamente con un altro essere umano.

I mistici e i religiosi attraverso il potere della preghiera e della meditazione entrano in connessione con Dio e con l’Universo addirittura trascendendo l’amore per arrivare alla beatitudine. 

Le madri o i padri con i propri figli provano un amore infinito e immenso che supera e valica ogni forma di presenza o di reciprocità, diventando incondizionato ed eterno.

La connessione con la natura che è madre e ci accoglie nel suo grembo è in grado di toccare corde così profonde del nostro essere tali da farci commuovere profondamente solo per il sentimento di pienezza che la vita stessa sa donarci quando le permettiamo di farsi sentire.

Tutto ciò è una relazione con noi stessi e con l’esistenza che ci sostiene sempre, anche quando non ce ne rendiamo conto. 

Ed è da questo punto di pienezza che possiamo provare ad avvicinarci all’altra persona, solo da qui infatti ogni incontro è possibile nella natura delle cose. Solo il dare sopravvive a ogni legge dell’impermanenza perché di essa non si cura, dal momento che solo un cuore aperto e pulsante e impavido diventa eterno e batte per sempre. 

Ecco perché è così importante imparare come amare te stesso.

Una piccola preghiera: 

non avere paura del tuo essere, del silenzio che produci nella tua casa, dei momenti che ti sembrano vuoti. Accoglili, senti la loro esistenza come reale, come tua. Ama quella solitudine che è solo apparente e in quell’amore sorgerà qualcosa, sempre. Ogni volta che annaffierai il tuo spazio d’amore con la fonte dell’amore stesso lo trasformerai in una ragione di vita, nel senso stesso del tutto e del particolare, e sentirai di essere immensamente vivo e pieno e presente e connesso con tutto l’amore che l’esistenza ha per te.

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