Il tuo sogno più grande

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Se c’è una cosa che ho imparato nella mia esperienza decennale, è che dovremmo ascoltare sempre i nostri sogni. 

Sono proprio i sogni che ci dicono chi siamo davvero, ma non abbiamo il coraggio di essere. 

E sempre i sogni mi hanno fatto entrare in sintonia con Elena. Lei stava seguendo il percorso audio della Programmazione Subliminale Notturna (PSN) che l’aveva spinta a voler approfondire il cammino di cambiamento di sé, tramite il Deva XP. Ti parlo un po’ di lei. 

Elena è una donna “tosta”, un’imprenditrice di 59 anni che gestisce insieme ai suoi 3 fratelli maschi alcune aziende nel comparto alimentare. È felicemente sposata e madre di 2 figli grandi che sono il suo orgoglio e vivono e lavorano all’estero. Il marito ha una sua azienda nel settore tessile e la supporta amorevolmente. 

Mi racconta di avere sempre respirato aria imprenditoriale. Le aziende sono nate nell’immediato dopoguerra, create da suo padre. Lei si prende cura delle campagne pubblicitarie e delle offerte, mentre i fratelli gestiscono tutte le altre aree. Con loro c’è un grande affetto, ma forse poche affinità elettive. Lei ha sempre avuto passioni sommerse come la musica, la pittura e la scrittura, che ha sempre usato come valvola di sfogo, non capita dal pragmatismo dei familiari. 

Così mi descrive la sua situazione, che definisce tutto sommato gratificante. Ma allora, le chiedo, da dove nasce questa sua grande ansia di cambiamento? Dai sogni, mi risponde… letteralmente: la PSN ha sprigionato la sua attività onirica. E lei ne è felicissima. Innanzitutto perché adesso riesce a ricordare i suoi sogni (cosa che non avveniva più da anni), e poi perché questi sogni le hanno fatto capire quanto sia forte in lei il desiderio di riappropriarsi della “vera” Elena

Nei sogni si vede sempre giovane, spesso mentre scrive o dipinge di fronte al mare, nella casa d’infanzia, e rivive quel senso di bellezza e libertà che provava da ragazza. Tutti vediamo nei sogni la vita vera che sentiamo di meritare, ma non abbiamo il coraggio di perseguire. 

Elena sente che dentro di lei qualcosa sta cambiando ed è sempre più forte il desiderio di riconoscersi per quello che è: ma non riesce a capire come liberarsi dalla sua gabbia dorata. Ha delle aziende solide, dei figli realizzati, un marito che la ama e la stimola. Allora perché, in fondo, non è felice? Perché continua a rimpiangere la Elena e le passioni del passato? 

“Non lo so, non è colpa degli altri, sono solo io che…” le sue risposte tradiscono la confusione in cui si trova. 

Anche se la tua storia è diversa da quella di Elena, forse puoi riconoscerti nel suo meccanismo: a volte ti costruisci delle giustificazioni per il tuo “non agire” che si trasformano in un incantesimo che non ti fa più vedere la realtà. Ed è proprio in questi casi che serve una domanda potentissima, capace di sbriciolare il muro invisibile delle tue scuse e giustificazioni. 

Puoi fare a te stesso la stessa domanda che io ho fatto a Elena: “Perché hai deciso di non meritarti?”

Spostare il tuo punto di percezione, capire che sei sempre tu e non gli altri a impedirti di essere ciò che vorresti, è il primo passo per aprire nuovi scenari di possibilità per la tua vita. 

Con Elena ho fatto un esercizio che puoi provare a fare anche tu: riavvolgere la pellicola del tuo film. Partiamo da quando Elena era piccola: unica femmina di 4 fratelli. La sua è sempre stata una presenza di minoranza. Le frasi che ricorda di più sono: “Fallo fare a loro che sono uomini”, “Ci pensa tuo padre”, “Tu pensa alla famiglia” e, dulcis in fundo, “Con l’arte non si mangia”. Grazie a queste conoscenze riscoperte le faccio capire quanto lei, come tutti noi, sia frutto di vecchie programmazioni che ci plasmano profondamente, e da adulti possono rivelarsi depotenzianti e limitanti. 

La PSN non ha fatto altro che far esplodere la sua grande insoddisfazione nascosta, il fatto che la sua vera natura risiedeva nella passione per l’arte, passione che lei stessa ha sepolto per anni giustificando la sua rinuncia con il sacrificio per il lavoro e l’azienda, i figli e la famiglia, e così via. 

Cambiare il tuo punto di percezione è importantissimo: vuol dire cambiare di qualche grado la tua rotta, così che alla lunga ti porterà verso un’altra destinazione. 

Ecco la svolta: comprendere che è arrivato il momento di agire per far emergere il tuo sogno più grande, quello che hai sempre pensato di non meritare. 

Come ti dicevo, se c’è una cosa che ho imparato nella mia esperienza decennale è che dovremmo ascoltare sempre i nostri sogni… i tuoi sogni, cosa dicono?

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