La posta di Italo (Aprile 2022)

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Buongiorno, la domanda che voglio fare è questa: Perché andiamo sempre di corsa? Cosa c’è di bello nel fare una vita così frenetica invece di fermarsi e pensare in modo da riuscire meglio nelle cose? Jessica

Ciao Jessica, mi hai fatto tornare in mente tanti anni fa. Avevo deciso di andare in vacanza e, non potendo portare il mio cane, decisi di lasciarlo in uno di quei posti attrezzati proprio per questo motivo. Essendo “uno di casa” volevo però non un posto qualunque ma uno in cui stesse veramente bene. Scelsi un posto in collina di cui mi avevano parlato molto bene.
Puoi immaginare, i preparativi per le vacanze, le cose del lavoro da finire, quelle del cane da prendere, accompagnarlo.
Ricordo che quando arrivai fu come entrare in un’altra dimensione, era un paradiso terrestre. Prati sconfinati, nessun rumore, nessuna persona intorno, la natura.
Ricordo persino le parole che mi dissi in quel momento: “Qui non hanno bisogno di niente”.

Vedi, andiamo sempre di corsa perché è la società attuale che ci spinge a farlo.
Viviamo nell’epoca del tutto e subito, dei mille obiettivi da raggiungere, delle mille cose da fare. Nel frattempo ci perdiamo però tutto quello che c’è in mezzo, ovvero la vita. 

Per alcuni motivi di carattere psicologico che, per scopi evolutivi, ci spingono a comportarci come gli animali della nostra stessa specie, cadiamo in una specie di ipnosi collettiva. Sono sicuro che se fermi dieci persone e chiedi loro: “Scusa, ma perché stai correndo?”. La maggior parte di loro ti risponderanno che non lo sanno.
Questo principio ha anche valore poiché nel nostro cervello esiste una classe speciale di neuroni, i neuroni specchio di cui ho parlato nei miei libri, che si accendono sia quando una persona compie un’azione sia quando osserva gli altri farla. In pratica correre o vedere correre, così come qualsiasi altra attività, per il nostro cervello è la stessa identica cosa, si accendono le stesse identiche aree e vengono messe in circolo le stesse identiche sostanze chimiche. 

Corriamo, dunque, perché questo è il pattern di quest’epoca.
Ma c’è modo di risvegliarsi da questa ipnosi collettiva, anche semplicemente facendosi la domanda che ti sei fatta tu ed essendo consci dei meccanismi per cui succede.
John Lennon ha scritto “Life is what happens to you while you’re busy making other plans”, tradotto “la vita è quello che succede mentre sei impegnato a fare altri progetti”. 

Dobbiamo solo ricordarci che siamo noi il progetto più importante della nostra vita.
Rallentare è la parola chiave, per cogliere tutte le sfumature. 

Perché, nonostante i miei 53 anni, non sono mai riuscita ad ottenere un lavoro che mi garantisse la libertà e l’indipendenza economico-finanziaria? Grazie. Debora

Ciao Debora, purtroppo non ho abbastanza contesto per darti una risposta circostanziata e personalizzata. Però posso dirti che molto spesso non otteniamo qualcosa perché in fondo, la maggior parte delle volte a livello inconscio, pensiamo di non meritarla… di non esserne veramente all’altezza.
Vedi, ogni esperienza che viviamo ci sta parlando di noi. 

Quando ci ritroviamo nel “non riesco” in modo ciclico è segnale che ci stiamo proteggendo da un dolore, da qualcosa che potrebbe essere messo in pericolo. 

Prova a guardare indietro, alla tua infanzia: chi ti ha fatto sentire che non potevi essere libera e indipendente? Come è stato il rapporto con il denaro nella tua famiglia di origine? Sono sicuro che questa strada ti porterà a scoprire cose che magari sospettavi solamente o addirittura che non avresti mai pensato.
Usa poi qualsiasi strumento del Cervello Quantico a tua disposizione per riscrivere quella memoria e riappropriarti del tuo diritto di essere qualsiasi cosa. Faccio il tifo per te! 

Buongiorno, quando si perde la centratura a causa di un evento o semplicemente senza apparente motivo, in che modo ci si può aiutare per ritrovarla? Barbara

Ciao Barbara. Facciamo un esempio in modo da comprendere meglio: ti sveglia con l’energia a livello 100. Dopo ascolti o leggi le notizie, la tua attenzione va lì e a seconda di cosa stai assorbendo la tua energia scende (stai dando a qualcos’altro la tua attenzione). Diciamo dunque che scendi al livello 80. Esci di casa, c’è traffico o qualsiasi altro intoppo, inizi a innervosirti (dai attenzione, potere ed energia alla difficoltà del momento) e scendi al livello 60.
Arrivi al lavoro, piena di impegni e scadenze, l’energia scende ancora, livello 40… potrei continuare, ma il meccanismo ora è chiaro.

Perdi centratura quando dai attenzione a troppe cose fuori da te, a quel punto non hai più energia vitale, niente che ti sostenga, sei sballottata e in balìa di quello che accade. 

Come si fa a ritrovare la centratura in questi casi?
Punto 1: accorgiti di quanti stimoli hai collegati e lasciali andare, uno ad uno. Come spegnere un interruttore o chiudere una finestra. In questo modo riporti l’attenzione, l’energia e il potere dentro di te. 

Punto 2: aiutati con qualcosa che ti faccia sentire bene, come ascoltare della musica, dedicarti un momento di introspezione, usare qualsiasi mezzo che ti aiuti ad entrare, nuovamente, dentro di te. Come ogni abilità, anche quella di restare centrati è un’abilità che può essere allenata.
Più lo fai, più essere centrata diventa il tuo stato naturale.

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