La posta di Italo – Come proteggersi dall’energia negativa? (Settembre 2024)

Proteggersi dall’energia negativa - da cuore a cuore - blog rivista heisenberg

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Nella rubrica Da cuore a cuore su “Rivista Heisenberg” Italo Pentimalli risponde alle domande dei suoi lettori e, tra le altre cose, ci spiega come proteggersi dall’energia negativa che può investirci.

Domanda 1 – Come fare per proteggersi dall’energia negativa?

Ciao Italo e grazie di questo spazio! La mia domanda è questa: come proteggersi dall’energia negativa, instaurare confini sani rimanendo connessi con l’altro? Grazie!
Manuela

Ciao Manuela, ti capisco benissimo e il tema è scottante, capita a tutti di avere accanto o incontrare persone che risucchiano completamente l’energia. 

Io faccio questo esempio: se arriva qualcuno, ti chiede qualcosa e tu non gliela vuoi dare, cosa fai? Semplicemente non gliela dai. Avviene la stessa identica cosa anche per l’energia. Semplicemente bisogna abituarsi a farlo. 

Per proteggersi dall’energia negativa è necessario comprendere alcuni concetti:

Primo punto: così come non c’è nessuno che può prendersi qualcosa che non vogliamo dargli lo stesso vale per l’energia, non c’è nessuno che può prendersela se noi non vogliamo dargliela. 

Secondo punto: invece di farti risucchiare resta centrata su una sensazione di amore. 

Certo, deve contrastare l’altra, ma tu hai il potere di scegliere a cosa dare la tua attenzione. “Scegli” è tra l’altro la seconda chiave spiegata nel mio ultimo libro “Crea la Vita Come Tu la Vuoi” e, proprio durante i miei eventi Live, faccio un esperimento in cui si vede benissimo, con gli occhi, che siamo noi padroni della nostra energia. 

Quando siamo allineati sul cuore e sulla sensazione di amore ci possono essere centinaia di persone che ci inviano energia negativa ma il nostro campo resta comunque sempre aperto, se sei venuta a qualche mio Live lo hai visto molto bene. 

Terzo punto: a volte proteggersi dall’energia negativa non è semplicissimo perché l’energia della persona che abbiamo di fronte è particolarmente forte. 

Il problema però è semplicemente che andiamo in reazione. 

Abbiamo associato il fatto di aprire il cuore in corrispondenza a episodi ed energie positive e di chiuderlo in corrispondenza ad episodi che consideriamo negativi. 

È solo un’abitudine e le abitudini possono essere cambiate. 

Quando senti la tua energia che si abbassa ripeti semplicemente: resta alta, piena (o qualsiasi parola sia per te significativa di questa dinamica). 

Quando impari a gestire la tua energia diventi veramente padrona del tuo destino. 

Buon allenamento e buona energia. 

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Domanda 2 – Come capire se riusciamo a controllare le emozioni in una discussione?

Come capire se riusciamo a controllare le emozioni in una discussione, gestendo la nostra reazione o se evitiamo sempre il conflitto in modo passivo, eccessivamente accomodanti? 
Gavina 

Controllare le emozioni e esserne padroni è un concetto sottile, hai ragione Gavina. 

In tutti questi casi però c’è una cosa che non sbaglia mai, è l’energia che senti. Come fai a sentire l’energia? Senti l’energia attraverso le sensazioni e le emozioni. 

Spesso evitiamo il conflitto in un tentativo di proteggersi dall’energia negativa, ma se rimani in ascolto noterai delle sfumature.

Se quando eviti il conflitto senti una sensazione di pienezza allora significa che lo stai evitando perché alla fine non vale la pena. 

Se invece senti una sensazione di chiusura, un’energia che va verso il basso allora lo stai evitando perchè stai fuggendo da qualcosa, troppa passività ed eccessivamente accomodanti sono due delle possibilità, in ogni caso qualsiasi sia il nome che diamo alla nostra reazione è comunque un indicatore che ci fa vedere su cosa dobbiamo lavorare. 

Dietro a reazioni di questo tipo c’è solitamente un dolore del rifiuto o dell’abbandono che non vuoi toccare. 

Hai un’ottima indicazione. 

Se vuoi capire se riesci a controllare le emozioni in una discussione dunque, la differenza la fa la sensazione che ti resta dentro.

Domanda 3 – Come cambiare schemi comportamentali tramandati dai nostri genitori?

Perché quando si diventa genitori, ci comportiamo con gli stessi schemi mentali dei nostri genitori? E come si possono cambiare schemi comportamentali che non ci appartengono? 
Sara 

Ciao Sara, è già importante accorgersene. 

Succede perché ci sono tre modi in cui veniamo programmati: per ripetizione, per emozione e per imitazione. 

Quando veniamo al mondo non sappiamo come fare le cose, il nostro inconscio dunque è come una spugna, alla costante ricerca di informazioni su come farle. 

Le acquisisce attraverso le cose che ci vengono ripetute, le esperienze che ci provocano emozioni e le cose che vediamo fare. 

Una volta acquisite queste informazioni le interiorizza e le esegue senza metterle più in discussione. 

Questo meccanismo ha uno scopo evolutivo chiaramente, ci permette di imparare tante cose. Il problema è che le cose che impariamo non sono frutto di come siamo noi ma di come ci hanno insegnato ad essere gli altri, direttamente o indirettamente. 

Ed ecco che torniamo alla tua domanda: Come cambiare schemi comportamentali?

Sappi che ogni programma è riprogrammabile. 

Ci sono molti livelli in cui possiamo cambiare i programmi che non ci piacciono, che non corrispondono a chi siamo veramente. 

Questo è il viaggio del Percorso Deva XP ad esempio, in cui facciamo emergere non solo le programmazioni più inconsce, quelle di cui neanche ci rendiamo conto, ma in cui riusciamo a trasformarle da dentro con il risultato di comportamenti totalmente diversi non guidati dalla volontà ma come risultato naturale di chi siamo diventati. 

Ma da qualche parte bisognerà pur iniziare quindi il mio suggerimento è ogni volta in cui ti rendi conto che stai ripetendo un comportamento di uno dei tuoi genitori fermati un attimo (fermarsi un attimo è proprio una tecnica, si chiama “freeze frame”, che permette di iniziare a mettere in discussione alcune idee) e dì: grazie mamma (o grazie papà) io in questo caso scelgo di comportarmi in questo modo… 

Sembra una cosa piccola, e in effetti lo è, però provoca grandi cambiamenti interiori, molto più di quelli che magari riesci a comprendere. 

Ad esempio, ti ritrovi a sgridare tuo figlio perché non ha fatto le cose bene invece di accoglierlo e ti rendi conto che è quello che i tuoi facevano con te, ti fermi “grazie mamma, grazie papà, in questo caso io scelgo di accogliere mio figlio, comprenderlo e dargli amore”. 

Provaci e poi se hai voglia fammi sapere. 

Piccole cose possono provocare grandi cambiamenti dentro (e fuori) di noi. 

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Domanda 4 – Come ci si protegge dall’essere una spugna emotiva?

Come tutelarsi dall’essere spugna emotiva, sentendo le emozioni altrui tanto da sentirle fisicamente e se trascuro i miei interessi, essere proprio inondata? 
Rachele 

Ci sono due concetti che mi piacerebbe passarti Rachele. 

Il primo parte da una domanda: vorresti aiutare queste persone? Credo di sì.

E secondo te riesci ad aiutarle meglio se ti fai risucchiare completamente dal loro vortice (come dici tu, essendo una spugna emotiva) o se resti in una posizione di centratura? 

Sentire le emozioni degli altri e non esserne schiavi è qualcosa che bisogna imparare a fare. Proteggersi dall’energia negativa è una cosa che ho dovuto imparare a fare anche io.

È tipico delle persone molto sensibili, sentono di più, vedono di più. 

Sentire un dolore, però, non significa farsi risucchiare dallo stesso dolore. Prova intanto a fare questo, a mettere a terra questo concetto. 

Senti, ma non farti risucchiare da quello che senti.

Il secondo concetto riguarda un’altra domanda: chi è la persona più importante della tua vita? Prova a rispondere. 

Se la risposta è stata qualcosa diversa da “io” allora, dal mio punto di vista, c’è da riguardare alcune priorità. 

Siamo spesso molto bravi ad amare gli altri e molto meno ad amare noi stessi, non è egoismo attenzione, è rendersi conto che solo se stiamo bene noi possono stare bene anche gli altri. 

Prenditi cura di te Rachele, impara a sentire senza farti risucchiare. È una cosa che puoi fare, un passo alla volta e vedrai quanta bellezza ti porterà. 

Un abbraccio, sono con te.

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