Prendiamoci una breve pausa nel nostro viaggio alla scoperta dei 9 Principi Quantici, di cui abbiamo trattato i primi 4 nei precedenti numeri, per andare a esplorare insieme un territorio importantissimo che ti descriverà i confini entro i quali avviene lo sviluppo dell’identità personale e delle convinzioni limitanti ad essa associate.
Le fonti di programmazione della mente
Oggi parliamo proprio delle fonti di programmazione della mente.
Nel 2015 uno studio condotto da Aida Gomez-Robles, della George Washington University, ha cercato di rispondere a questa domanda cruciale: il cervello è plasmato più dai geni o dall’ambiente?
Confrontando diversi cervelli umani con quelli di alcuni scimpanzé si è visto che l’anatomia cerebrale è molto meno influenzata dall’ereditarietà dei geni, e risente invece moltissimo delle influenze ambientali. Questo dimostra che gli stimoli esterni modificano il nostro cervello più dei geni.
Per tutta la vita la nostra mente si trova a mediare fra il nostro mondo interiore e quello esterno.
Questo scambio è una sorta di circolo vizioso: tutto ciò in cui crediamo (l’insieme dei nostri programmi e delle nostre convinzioni limitanti) determina come viviamo la realtà, e la realtà che percepiamo a sua volta forma e rafforza tutti i nostri programmi.
La domanda cruciale quindi è: quali sono le fonti di programmazione della mente? Quelle da cui il cervello apprende i suoi programmi mentali?
Queste fonti sono quattro, tutte interconnesse.
Vediamole insieme:
1. Cultura e società
Perché gli italiani amano le lasagne, gli indiani il pollo al curry e gli americani il cheeseburger?
Perché nei Paesi nordeuropei vi è un forte senso della legge e della collettività, mentre le società mediterranee sono più maschiliste e la corruzione è più diffusa?
Perché in alcuni Paesi è normale sfruttare il lavoro minorile e a noi fa orrore?
Questi esempi dimostrano come la forza delle idee e delle credenze limitanti che assorbiamo dalla famiglia e dalla società in cui cresciamo è tale da determinare il nostro modo di vedere la religione, il cibo, il sesso, e qualunque ambito della vita.
2. Mezzi di comunicazione di massa
Oltre all’ambiente familiare e sociale in cui si sono formati i tuoi valori, c’è un’altra fonte esterna che determina la programmazione della mente: i mass media, cioè tutto l’insieme di informazioni e messaggi che ci arrivano da tv, radio, giornali, internet, libri e social media.
La potenza di questi messaggi, che agiscono sul nostro livello emotivo, è impressionante.
Le tue idee in fatto di successo, politica, sesso o salute (e molto altro), sei sicuro che siano “tue” e non ti siano state instillate dai messaggi mediatici da cui siamo continuamente bombardati?
3. Gli altri
Perché reagiamo in un certo modo ai momenti stressanti nelle relazioni?
Perché ripetiamo certi gesti quotidiani senza rendercene conto?
Perché seguiamo certe mode e non altre?
Anche in questo caso si tratta di istruzioni che il cervello ha appreso durante la crescita.
Apprendiamo per imitazione delle nostre persone di riferimento e apprendiamo per riprova sociale, seguendo il flusso del comportamento assunto dalla maggior parte delle persone che ci circonda.
Dunque, quante delle tue abitudini derivano dagli altri? Sei in grado di riconoscerle?
4. Le storie che ti racconti
Con tutto il bagaglio di idee, emozioni e convinzioni a volte contrapposte, quando deve fare delle scelte il nostro cervello può andare incontro a una condizione di incoerenza.
Lo psicologo statunitense Leon Festinger, che ha studiato a fondo il fenomeno, l’ha definita “dissonanza cognitiva”: nel caso i risultati che hai siano diversi dalle aspettative, per contrastare la delusione o la rabbia che ne derivano il cervello inventa storie belle e buone, in modo da proteggerti.
Sono le autogiustificazioni, storie molto credibili su te stesso, ovvero le storie che ti racconti.
Pensaci, trovi sempre una “scusa” per uscire dalla tua dissonanza cognitiva. Il bello è che tu sei in assoluta buona fede nell’autogiustificarti, e non ti rendi conto che sei tu la fonte di autoprogrammazione più subdola da scoprire e correggere.
Ora che conosci il meccanismo e soprattutto le fonti di programmazione della mente, cominci ad avere gli strumenti per capire il come, il dove e il perché delle tue scelte, delle tue emozioni e delle tue azioni.
Il mese prossimo riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta del prossimo Principio Quantico, ma da qui al prossimo numero vorrei che provassi ad allenarti a riconoscere le tue convinzioni limitanti e da quali fonti di programmazione derivino, e provassi a sorprenderti agendo al di fuori di esse.