“Dire la verità è un atto rivoluzionario” scriveva George Orwell.
Ed è proprio a partire da questa affermazione che ho iniziato a riflettere sul concetto di verità per questo numero di Heisenberg. In particolare, ho iniziato a pensare a quelle persone che, nel corso della storia, hanno davvero cambiato il mondo con i loro atti di coraggio, dando credito e valore alla verità, alla loro verità, tramutandola in una verità fatta di azioni e non solo di parole.
La prima di queste persone è Madre Teresa di Calcutta: sosteneva infatti che il vero campo su cui si affrontano violenza e pace è il cuore delle persone, la sua verità era chinarsi sulle ferite del mondo e farsene carico.
La verità di Mahatma Gandhi invece, “padre dell’india”, si fondava sulla libertà e sui diritti civili delle persone.
Martin Luther King, vissuto nella verità dell’uguaglianza, predicava e diffondeva questa sua verità, alla base dell’indiscriminazione razziale.
Questi sono solo alcuni esempi di persone, ma ci fanno comprendere quanto in fondo siamo solo noi a poter decidere di compiere una rivoluzione, dentro e fuori… siamo noi a decidere come stare bene e come contribuire al benessere nel mondo.
Quindi è così facile… no? Adesso esci e fai la rivoluzione, cambi il mondo con la tua verità, trasformi la tua vita grazie a questa consapevolezza.
Purtroppo no, non è proprio così semplice.
Ti faccio un esempio.
Sicuramente sarà capitato anche a te che qualcuno ti facesse la domanda “come stai?”. Molto probabilmente hai risposto “bene, grazie” o “bene dai, e tu?”, e sicuramente a quel “e tu” la risposta dell’interlocutore non è stata molto diversa dalla tua… ti è successo, vero? E forse, in fondo in fondo, sia tu che l’altra persona, proprio bene davvero non stavate.
Ma spesso è così difficile stare “nella verità”, e di certo non è il posto più comodo del mondo.
Ecco perché nel tempo abbiamo imparato ad adottare dei meccanismi per “piegare” quella verità alle convenzioni sociali, che a lungo andare sono diventati automatismi.
E non è necessariamente un male: pensa infatti se tutte le persone a cui chiedi “come stai?” si fermassero a raccontarti per filo e per segno il loro stato d’animo… non riusciresti a superare il pianerottolo di casa perché rimarresti tutto il giorno bloccato insieme al vicino!
Però, un allenamento eccessivo alle “verità comode”, di circostanza, rischia di allontanarti troppo dalla tua verità, e rischi addirittura di non riconoscerla più, o ancora riconoscerla ma non avere la forza di seguirla quando necessario, e non riuscire a fare la tua personale rivoluzione quando arriva il momento.
Ma la non verità, non ha alcun potere in sé: sei tu a darglielo quando decidi di credere a quella non verità. E allo stesso modo puoi smettere di alimentarla costantemente, e tornare a nutrire la tua vera essenza.
La verità non è mai assoluta, muta costantemente e si evolve assumendo forme nuove nel tempo.
Cosa puoi fare allora per riuscire a risvegliare la tua verità?
Voglio farti degli esempi pratici che puoi provare a fare subito:
- Essere consapevole del fatto che ognuno di noi ha la sua verità, e questa è frutto dei condizionamenti esterni, delle proprie convinzioni, dei propri pensieri e delle proprie emozioni. Questo è ciò che per primo ti dovrebbe permettere di sentirti libero di esprimere te stesso al massimo delle tue possibilità;
- Riflettere sul fatto che ognuno ha il pieno diritto di dire ciò che pensa e ciò che sente, senza dover avere paura di essere giudicato. E lo può fare con gentilezza o con fermezza, ma rimanendo sempre predisposto ad accogliere, con mente e cuore aperti, anche le verità delle altre persone, rimanendo in ascolto attivo e facendole sentire così accolte;
- Parlare chiaramente facendo in modo di condividere solo notizie accurate, riflettendo sempre su quanto stai per comunicare, mantenendo un occhio critico e costruttivo, e combattendo il silenzio, perché parlare è un buon modo per portare ricchezza reciproca;
- La prossima volta che qualcuno per strada ti chiede “come stai?”, prova a fermarti un momento e rispondere per come stai davvero. Se sei felice perché è una giornata fantastica, raccontaglielo con entusiasmo: “Oggi sto davvero bene, sono felice!”. Se invece non è un bel momento quello che stai vivendo, concediti di affermare la tua verità: “Non sto bene in questo periodo, sto affrontando delle situazioni complicate che mi mettono molto alla prova”. E… stai a guardare cosa succede. Potresti anche dare inizio a una piccola rivoluzione!