Come lasciar andare una persona: l’insegnamento di Se mi lasci ti cancello

lasciar andare una persona - c'è un modo diverso di vedere le cose - blog rivista heisenberg

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Lasciar andare una persona può essere difficile. Ci sono amori, dolori e ricordi che si attaccano alla pelle come inchiostro indelebile. 

Cerchiamo di lasciar andare ciò che ci ha ferito, ma nel tentativo di cancellare il dolore finiamo per cancellare anche le parti più preziose di noi. Il film Se mi lasci ti cancello ci porta dentro questo paradosso.

Cosa significa lasciar andare una persona?

Il film racconta la storia di Joel e Clementine: due anime che si amano, si feriscono, si allontanano e, nonostante tutto, continuano a cercarsi. 

Per trovare la forza di lasciar andare una persona amata, Clementine sceglie di cancellare Joel dalla sua memoria per sfuggire alla sofferenza della loro relazione finita. Joel, distrutto dalla scoperta, decide di fare lo stesso. 

Ma qualcosa dentro di lui resiste. Nel bel mezzo del processo di cancellazione, mentre i suoi ricordi si sgretolano, capisce che non vuole dimenticare. 

Non importa quanto sia stato difficile, non importa quanto abbiano sofferto: quei momenti fanno parte di chi è.

Questa è la lezione più grande del film: lasciar andare una persona o un ricordo non significa cancellare, e trattenere non significa possedere.

Viviamo con l’illusione che dimenticare sia la chiave per superare il dolore. 

Ci diciamo che, se riuscissimo a cancellare un ricordo, una ferita, potremmo finalmente sentirci liberi. Ma il cervello non funziona così: la neuroscienza ci dice che i ricordi non scompaiono mai del tutto; più cerchi di rimuoverli, più lasciano tracce profonde dentro di te.

Lo psicologo Daniel Wegner, con la teoria del “processo ironico del pensiero”, ha dimostrato che quando cerchi di cancellare un ricordo o un’emozione, la mente fa esattamente l’opposto: lo ripropone in modo ancora più vivido. 

Proprio come succede a Joel: più prova a cancellare Clementine, più si aggrappa ai momenti belli, alle risate, ai dettagli che li hanno resi unici. 

Lasciar andare una persona o un’emozione non significa dimenticare, ma accettare. Significa fare pace con il dolore, senza permettergli di controllare il nostro presente.

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Cancellare un ricordo significa davvero lasciarlo andare?

Se leggi “Heisenberg” da un po’, saprai che c’è anche la tentazione opposta: trattenere tutto. 

Conservare rancori, colpe, relazioni che non ti fanno più bene, solo perché hai paura di cosa potrebbe succedere se le lasciassi andare. 

Spesso trattiamo i ricordi come ancore, senza renderci conto che, invece di tenerci stabili, ci impediscono di avanzare

Quante volte non hai trovato la forza di lasciar andare una persona che ti recava dolore solo perché l’idea di farlo ti terrorizzava? Quante volte ti sei aggrappato a un’idea di te che non ti rappresentava più, solo perché cambiarla significava fare i conti con l’ignoto?

In Se mi lasci ti cancello, Joel si rende conto che trattenere Clementine nella sua mente non lo salverà dal dolore della separazione. 

Ma capisce anche che cancellare un ricordo prezioso significa rinnegare quello che hanno vissuto insieme, e non lasciare andare.

Quando la memoria si sgretola e lui le sussurra disperato: “Aspetta, possiamo fermarci qui?”, si rende conto che, sebbene tutto debba finire, ciò che hanno vissuto rimane dentro di lui, trasformandosi in qualcosa di più grande della semplice nostalgia

Il segreto sta nel capire cosa vale la pena trattenere e cosa è necessario lasciar andare. Ecco alcune riflessioni per aiutarti a trovare questo equilibrio:

  • Accetta il dolore senza evitarlo. Il dolore è parte dell’esperienza umana. Anziché cercare di cancellarlo, puoi imparare a conviverci e trasformarlo in crescita. 
  • Lascia andare il controllo. A volte trattieni situazioni o persone solo perché hai paura dell’ignoto. Se trattieni qualcosa per paura, e non per amore, forse è il momento di lasciarla andare.
  • Riconosci il valore del passato. Trattenere non significa restare ancorati. Puoi onorare il passato senza permettergli di determinare il tuo futuro. 
  • Perdona (te stesso e gli altri). Spesso trattiamo il giudizio come una protezione, ma in realtà è una gabbia. Perdona te stesso per gli errori commessi, perdona chi ti ha ferito per liberarti dal peso del passato.

Il film insegna che, nonostante tutto, alcune cose sono destinate a tornare. 

Joel e Clementine si ritrovano perché hanno imparato a lasciar andare il passato senza paura. Alla fine del film si guardano negli occhi e decidono di riprovarci. 

È un momento di vulnerabilità e coraggio. Sanno che potrebbero soffrire ancora, ma scelgono di non permettere al passato di impedirgli di vivere.

E tu stai provando a lasciar andare una persona o un ricordo? Cosa stai cercando di cancellare, pensando che ti farà stare meglio? Forse è il momento di accettare che non tutto deve essere trattenuto o dimenticato. 

Perché hai il potere di scegliere di lasciar andare senza perdere ciò che di bello ti ha reso quello che sei oggi.

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