Capire se abbiamo incontrato l’amore non è semplice, soprattutto quando la mente si mette in mezzo e incasina tutto. “E se poi mi lascia, e se mi farà soffrire e se…” Alt, ferma tutto, prendi fiato e nello spazio che si crea resta in ascolto di qualcosa che forse fino ad ora non sapevi…
Mettiamocelo bene in testa: tutto ciò che ci hanno sempre detto sull’amore romantico è falso.
Tutte le canzoni d’amore, le poesie, le frasi nei cioccolatini, e chi più ne ha più ne metta, sono una programmazione continua che ottiene il solo ed unico risultato di creare un’aspettativa totalmente illusoria che ti farà sentire male ogni volta che le cose andranno diversamente da come te le sei immaginate. E in più ti sentirai pure in colpa e sbagliato, perché agli altri sembra andare sempre tutto bene, non è vero?
Ebbene credimi: non esiste relazione fra due persone che non attraversi momenti complicati o che non presenti difficoltà di vario genere. Le tue relazioni sono il tuo specchio, pertanto presentano le stesse difficoltà che tu incontri con te stesso solo che le devi moltiplicare per le difficoltà che l’altra persona ha con se stessa.
Detto così, fa passare la voglia di iniziare, vero? Ci sono due buone notizie però.
La prima è che non si moltiplicano solo le difficoltà, ma anche gli aspetti positivi di ognuno, che vissuti insieme diventano una delle ragioni per cui siamo animali sociali e vivere in coppia è spesso la parte più importante del nostro vissuto.
La seconda è che se non ti approccerai ad una nuova relazione con le fette di salame sugli occhi, come hai fatto con tutte le relazioni precedenti (e se sei single o in una relazione complicata sai bene di cosa sto parlando!), ci sono ottime probabilità che la prossima volta invece di fare un altro casino, riuscirai ad instaurare un legame di buona qualità con il tuo partner, evitando di finire nel solito drammone dal quale poi ci vogliono mesi di Nutella per tirartene fuori per scrollarti di dosso depressione e solitudine!
Ecco quindi 5 regole auree per lasciare andare una vecchia relazione disfunzionale e prepararsi ad iniziarne una nuova e felice:
- Abbi il coraggio di “fare spazio” nella tua vita. Metti in conto di sentire un pò di vuoto dentro di te ma lascia che accada, semplicemente, senza restare attaccato come una cozza a chi in realtà se n’è già andato da tempo emozionalmente. Non solo ti torturi ma impedisci anche al “nuovo” di entrare nella tua vita.
- Non cercare qualcuno solo per riempire quel vuoto. Non funziona. Nessuno vorrebbe essere scelto solo per quello. Non avere fretta, prenditi il tempo di conoscere le persone e capire se davvero fanno per te e non buttarti sul primo essere umano che ti rivolge la parola solo per timore di restare single. Ricordati sempre che i rapporti veri hanno bisogno di tempo per consolidarsi. Ciò che nasce in fretta, muore in fretta.
- Se incontri qualcuno con cui scatta un’energia di attrazione, goditi ogni momento ma non sentire che ti manca l’aria negli spazi in cui non siete insieme. Respira, impara a portare avanti la tua vita anche senza l’altra persona. Se ti viene difficile farlo, utilizza vari strumenti come la meditazione guidata o leggi dei libri che ti aiutano a focalizzarti sul tuo potenziale o ascolta tracce audio. Continua a coltivare il tuo “giardino” e vedrai che per l’altro sarà naturale passare sempre più tempo con te in quel posto meraviglioso. Ma dai tempo al tempo, non avere mai fretta.
- Osservati e poi osserva l’altra persona e cerca di essere consapevole delle dinamiche che vi uniscono e del perché del vostro incontro. Ogni relazione ha lo scopo di insegnarci qualcosa di noi, di come funzioniamo. Alcune cose ti piaceranno, altre meno. Ma sono proprio quelli gli aspetti sui quali dovrai lavorare di più per migliorarti o semplicemente per accettarti ed amarti di più.
- Se hai la fortuna di essere “in amore”, espandi questa armonia al mondo che ti circonda. Essere inclusivi è la prima qualità dell’amore. Amore non discrimina, non fa differenze, non esclude nessuno. Amore ama e null’altro. Ma se provi gelosia, invidia, paura e altri sentimenti che non hanno nulla a che vedere con amore, allora fermati prima di proseguire e ritrovarti poi fra qualche tempo a soffrire una volta in più. Significa che non è ancora il tuo momento e che è opportuno che rivolgi a te le cure e l’amore che volevi riversare su un’altra persona.
Spesso si sente dire che per iniziare una nuova relazione è necessario aver risolto tutto ciò che è accaduto nel proprio passato. Lo dicono quasi tutti gli psicologi e i libri che parlano della “teoria delle relazioni”.
Ma a volte mi chiedo se chi fa queste affermazioni ha mai davvero vissuto, se ha mai davvero sofferto o si è sentito solo o ha sbagliato nella sua vita. Perché sulla carta è facile scrivere, ma poi vivere sulla propria pelle la fine di una relazione è un altro paio di maniche. E sfido chiunque ad aver davvero “processato” e risolto TUTTO ciò che è accaduto in passato nella propria vita!
Ciò che riproduciamo da adulti è accaduto nei primissimi anni della nostra vita. La relazione con la madre ha determinato qualunque altra nostra relazione/reazione futura.
Quando entrai nello studio di colui che sarebbe diventato la mia guida spirituale in tutti gli anni a venire e mi sedetti davanti a lui, una delle prime cose che mi disse fu che non avevo mai amato. Che quelle che io chiamavo “relazioni d’amore” altro non erano che i bisogni di un bambino emozionale che cercava di avere l’attenzione che non aveva mai avuto. Ed io ero in richiesta, sempre.
Naturalmente non ero sola, ma in ottima compagnia: circa il 90% dell’umanità cerca di barcamenarsi fra una relazione e l’altra, fra un disordine emotivo proprio o del partner. Eppure questo non rendeva la mia situazione meno disperata. Perché in quel momento non mi importava un fico secco degli altri, ero io che avevo preso una botta di consapevolezza terribile!
Realizzare che ciò che io chiamavo amore era invece quello che viene definito “l’eterno dramma del dipendente e dell’antidipendente” fu una vera e propria doccia fredda.
Ma come? E tutte quelle canzoni romantiche? Tutte quelle serate con gli occhi sognanti? Tutti quegli addii gonfi di lacrime? Tutti i cuori spezzati?
Ma allora, chiesi, che cos’è l’amore? Come faccio a sapere quando davvero sono “in amore”, come dicono gli inglesi, “in love”?
La risposta arrivò chiara e semplice come acqua cristallina: “L’Amore è il contrario della paura”.
Ma come? Il contrario dell’amore non era l’odio? chiesi. No, l’odio è amore travestito, ma la paura, quella può esistere solo se l’amore è assente. Dove c’è amore, la paura non può esistere, come le tenebre scompaiono al sorgere del sole, così la paura scappa di fronte all’amore.
Capisci bene che in una sola affermazione risiede la risposta a quasi tutte le domande sull’amore. La paura… quante paure abbiamo quando affermiamo di essere innamorati? Voglio provare ad elencarne solo qualcuna: ho paura di essere lasciato, ho paura di soffrire, ho paura di essere tradito, ho paura di non essere all’altezza, ho paura di non essere desiderabile, ho paura di non essere amato, capito, sostenuto, affiancato. Ho paura di essere troppo legato, di perdere la mia libertà, di sentirmi soffocare, di essere in una prigione, di non avere più spazio… etc etc etc.
Ogni volta che abbiamo paura, stiamo dicendo che l’amore non è presente in noi. Quando amiamo, non abbiamo paura. Quando amiamo davvero, dentro di noi c’è solo amore. Detto così sembra una bella favola, sembrano parole facili. Eppure, come ben sappiamo, amare un altro essere umano è una delle questioni più difficili per tutti noi.
I rapporti umani sono diventati così complicati, più simili ad un commercio che ad una vera unione fra due cuori. Non si fa altro che fare il conto di quanto diamo e di quanto riceviamo. Cose se fosse mai possibile farli tornare questi conti. Come se fosse possibile quantificare l’amore. E allora ecco che diventa tutto stancante, difficoltoso e in questa schermaglia ci perdiamo di vista, i nostri cuori si nascondono e si allontanano sempre di più. Gli anni passano, 30, 40, 50. Qualche matrimonio finisce, ci si ritrova da soli, con se stessi.
Osho diceva: “Come puoi pretendere che a qualcuno sembri piacevole passare del tempo con te se nemmeno tu vuoi stare con te stesso”. Aveva ragione, se i primi a non essere felici di stare in nostra compagnia siamo noi stessi, perché ci aspettiamo che lo facciano gli altri?
Ma come si fa a “stare bene con se stessi”? Anche questa è un’affermazione abusata, quando la sentivo dire anni fa mi faceva venire il nervoso. Pensavo “Ma io sto bene con me stessa, è che vorrei stare bene anche con qualcun altro vicino a me”.
Ma sbagliavo, non stavo bene con me stessa, anzi. Mi sentivo sola senza un compagno, senza anche solo il pensiero di una relazione o di un amore. Nemmeno con mia figlia mi sentivo completa, pensavo che per essere una famiglia avremmo dovuto essere almeno in tre. E così anche se non lo ammettevo, avevo sempre le antenne alzate, ero sempre alla ricerca del pezzo che mi mancava. Ma più lo cercavo e meno lo trovavo.
È difficile trovare il pezzo mancante, quando in realtà si è già interi.
A volte puoi cercare anche una vita senza trovarlo mai. Per poi accorgerti che il pezzo che mancava eri tu. Mi piacerebbe dirti che potrai fare questo cambiamento in un attimo. Che diventare consapevoli di poter accedere ad uno spazio di consapevolezza e di amore dipende solo da te e che solo desiderandolo questo accadrà.
Ma purtroppo non avviene così.
Il tuo cambiamento accadrà quando non potrai più vivere un solo giorno della tua vita pagando il prezzo che hai pagato fino a quel momento.
Accadrà quando accetterai ogni sacrificio pur di intraprendere il viaggio che ti porterà nel profondo di te, senza sconti, senza evitare la sofferenza con la quale inevitabilmente ti dovrai confrontare nella guarigione delle tue ferite d’invasione e di abbandono.
Accadrà quando un giorno ti accorgerai di essere davanti ad uno schermo e che tu sei il proiettore e che stai guardando per la millesima volta lo stesso film, e che tu sei lo sceneggiatore, il regista e l’interprete principale di quel film. E che non lo vorrai mai più vedere proiettato fino a che sarai su questa terra.
Ecco, solo allora il cambiamento avverrà. E l’amore potrà manifestarsi davvero.
E se in attesa della prossima puntata della nostra rubrica ti fa piacere farmi sapere com’è andata puoi scrivermi alla casella di posta relazioni@rivistaheisenberg.it